Ascoltando una rassegna dei principali articoli politici
presenti su i principali organi di stampa, ho fatto alcune riflessioni che
potrebbero anche essere definite qualunquistiche e che sicuramente sono
ignoranti, nel senso di not politically correct, ma che mi sembra siano
aderenti alla nostra realtà dove tutti parlano male di tutti e scarsamente si
guardano allo specchio.
In stretto ordine alfabetico, una piccola foto dei
protagonisti scattata sulla base dei giudizi che circolano.
Berlusconi è “brutto, sporco e cattivo”, è “padrone” di
tutta la TV, i giornali e la comunicazione. E’ sotto mille processi, centomila
accuse, condanne di primo grado che si sciolgono al primo sole e, soprattutto,
è ricco ed invidiato. Poi racconta barzellette e questo per un Primo Ministro è
poco serio.
Bersani è serio, ha un accento emiliano e questo basta per
garantire la sua “sinistrità”. E’ un bravissimo pensatore di slogan brucianti.
Peccato che a forza di “non pettinare le bambole” queste hanno perso tutti i
capelli ed ora gli sono restati solo dei leopardi spelacchiati e pallidi ….li
ha smacchiati tutti. Ma lui non molla e …sbranerà, con che cosa non si sa, chi
lo contrasta!
Grillo è un parvenu della politica, la scuola teatrale gli
ha insegnato ad usare la voce e le espressioni del volto. Ha trovato un
ispiratore e, forse, gost writer, Renato Casaleggio, ascetico informatico …che
si fa anche gli affari suoi. Volendo fare un complimento, assolutamente
immeritato, al Beppe urlante di potrebbe paragonarlo a Tito Livio Cianchettini,
terribile fustigatore di costumi inventore intorno al 1850 del foglio umoristico
IL TRAVASO ed autore dello slogan “Accidenti ai capezzatori” …che non erano i
bisnonni di Capezzone. Grillo potrebbe essere anche un emulo di Masaniello o di
Cola di Rienzo, ma non glielo auguro ….vista la fine che fecero.
Monti è un illustre professore e, come direbbe una mia
nipotina, un po sfortunatello. Era commissario europeo con buone speranze di
far carriera, ma dovette rinunciare perché un altro professore italiano fece
una carriera più veloce e lo bruciò. Poi, anni dopo, fu chiamato a salvare l’Italia
e, per aprirgli un futuro anche da Presidente, fu nominato Senatore a Vita. Ma,
spinto da eccessiva voglia di vincere, ha creduto di poter stravincere
riportando a galla una antica Balena Bianca piena di antichi emuli di
quadri-penta-esapartiti incapaci di galleggiare ….e molti sono affondati.
E poi…..altri personaggi che pensavano di essere portatori
di alti messaggi di poco risultato.
Infine il sommo capo, il Presidente Napolitano, che proprio
alla fine di un mandato nel quale ha espresso tutta la sua saggezza, si è
trovato coinvolto in una bagarre istituzionale. Chiedo scusa al Presidente, ma
credo che stia soltanto tentando di barcamenarsi per ….affidare al successore
la patata bollente.
Queste sono le riflessioni impertinenti che mi sono venute
in mente stanotte, ma forse avevo mangiato qualcosa di indigesto.
Ed ora che succede.
Sinceramente vorrei poter dormire un mese di seguito ed al risveglio
vedere cosa è successo.
Seriamente ho sempre pensato che fare il politico, cioè
essere l’amministratore della politica, fosse un compito difficile, rischioso e
pieno di tentazioni, con la possibilità di fare sbagli, ma vedo che era una
convinzione sbagliata: è sufficiente essere brutti, sporchi e ricchi, inventare
belle frasi ad effetto con la faccia seria, urlare e sbraitare banalità a getto
continuo, essere professorali indipendentemente dai risultati aspettando una
investitura dal Colle ed infine, come una celebre canzone di De Andrè, “ dispensare
buoni consigli quando non si ha più la possibilità di dare cattivi esempi”-
O no????????
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