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martedì 17 ottobre 2023

PRIVACY E SANITÀ…riflessioni ignoranti.

E’ stato da poco votato ed approvata in Parlamento la legge di Bilancio Italiano per il prossimo anno. Uno dei temi più importanti in discussione riguarda la sanità, cioè l’organizzazione dei servizi sanitari per i cittadini.  

La mie domande ignoranti sono:   
-siamo ragionevolmente certi che i soldi messi a disposizione della sanità pubblica non sono quelli necessari per un buon servizio?

                                                
- ci sono reali punti critici di consumo male indirizzato delle  risorse?

Sono fermamente convinto che tutti gli operatori sanitari, dal più importante  primario al più giovane dei portantini, fanno tutto il possibile per fa funzionare il sistema. Sono sicuro che si potrebbero aumentare i finanziamenti, ma sono ragionevolmente certo che le cose non cambierebbero di molto.

E allora?

L’immagine inserita in questa nota suggerisce una spiegazione: il signor privacy è il vero scialacquatore dei finanziamenti per la sanità.

Siamo tutti d’accordo che i dati personali siano un bene da proteggere e che i dati medico-sanitari di una persona non possano essere pubblicamente resi noti, ma quale è il limite oltre il quale il valore del bene protetto causa una forte riduzione del valore di quel bene?

Alcuni anni fa è stato inventato FSE, il Fascicolo Sanitario Elettronico, che avrebbe potuto e dovuto contenere tutte le informazioni sanitarie ch una qualsiasi struttura pubblica  rileva nel corso si attività sanitarie riguardanti uno di noi. Ma l’intervento di giuristi assolutamente con il massimo delle buone intenzioni in nome di una malintesa difesa della privatezza delle informazioni ha reso impossibile qualsiasi uso congiunto anche delle nostre informazioni mediche.

Oggi esiste la possibilità tecnica di eseguire operazioni chirurgiche a distanza, ma uno specialista non può vedere una radiografia fatta il giorno prima in un’altra struttura del Servizio Sanitario Nazionale,

E’ sicuramente più facile “incatenare le informazioni” per evitarsi responsabilità che decidere limitazioni che abbiano un senso logico.

Poi tutta questa blindatura dei dati sanitari delle persone “normali” viene semplicemente bucata anche quando si tratta di personaggi importanti. Ultimamente il Papa è stato ricoverato per esigenze di cura …dopo un paio di giorni i giornali sapevano, o raccontavano di sapere, tutti i particolari sulla salute di Sua Santità.

Negli ultimi mesi ho avuto la necessità di frequentare assiduamente, e fortunatamente con successo, il Sistema Sanitario Nazionale e mi sono reso conto quanti esami medici siano stati ripetuti perché lo specialista della struttura A non poteva vedere i risultati di un esame deciso dallo specialista B. Ovviamente il Medico di Base non può accedere a quanto fatto dallo specialista A e B. E tutti questi operatori agiscono dello stesso Sistema Sanitario Nazionale e per fornire le migliori cure …devono ripetere gli stessi esami!

Forse è arrivato il momento di rileggere criticamente tutta la teoria della privacy che in pratica si è trasformata in una stanca prassi di firme su moduli che nessuno legge e che, soprattutto in ambito sanitario, produce solo spreco di risorse che potrebbero essere meglio usate ..anche per ridurre il numero di prestazioni che alla fine allungano inutilmente anche i tempi d’attesa.

 

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