Qualche considerazione a margine di un evento
organizzato oggi,
16 luglio, da BAIA alla Sala delle Colonne
della Camera dei Deputati.
Il convegno si è articolato in un momento di analisi delle
caratteristiche e necessità reali delle Smart Cities ed in una seconda parte dedicata
a grandi aziende specialistiche che hanno fornito la loro visione del fenomeno
e la loro offerta industriale.
Nel primo intervento il prof. Calderini, in rappresentanza
del Governo, ha presentato le misure per favorire il “processo di innovazione e
digitalizzazione di città, province, regioni ed imprese, indirizzando gli
investimenti pubblici locali e centrali e risorse private verso i nuovi bisogni
dei cittadini”. Tutto ciò sarà contenuto nella sezione Smart Cities del nuovo
decreto cosiddetto DIGITALIA.
Il Prof. Miccù,
della Sapienza di Roma, ha illustrato la necessità e le caratteristiche del modello
di governance per le Smart Cities quali agglomerati sociali
evoluti basati sulle nuove tecnologie.
IlProf. Alberto
Sangiovanni-Vincentelli, della University of California, ha
dato una visione più globalizzata delle Smart Cities quali componenti di uno Smarter
Planet nel quale l’informatica, potendo contare su comunicazioni e collegamenti
senza limiti, fornisce strumenti di interrelazione pressoché universali per il
genere umano che è così in grado di meglio sfruttare le risorse ed i servizi
che ha a disposizione. Questa gran messe di servizi utili potrà far nascere
problemi di sicurezza dei quali sarà necessario tener conto nella costruzione
dello Smarter Planet.
Il prof. Medaglia, della Sapienza di Roma, ha dato una
visione in chiave più italiana del progetto di Smart Cities che deve tener
conto delle specificità delle nostre città spesso di dimensioni ridotte e,
anche per le più grandi, costruite intorno a centri storici che devono essere spesso
considerati patrimoni dell’Umanità. Sicuramente dall’integrazione positiva di
queste specificità e delle capacità manifatturiere delle nostre imprese, potrà
nascere la via italiana verso le Smart Cities.
Nella seconda parte della mattinata si sono succeduti gli
interventi delle imprese. Telecom, Cisco, ENEL, Carrick-Bend, Thales Italia e Selex Elsag hanno presentato le
loro soluzioni che, senza ombra di dubbio, possono facilitare e supportare il
percorso per rendere sempre più intelligenti le nostre città.
La prima conclusione che si può fare è che ci sono tutti gli
strumenti e “regole del gioco” per ricostruire in modo SMART le nostre CITIES.
Ci sono alcuni problemi di tipo economico-finanziario da
superare ed anche se non siamo in un momento molto propizio, ci sono abbastanza
risorse che possono essere usate per aiutare il processo.
I cittadini, soprattutto la componente più giovane della
cittadinanza, è aperta alle nuove soluzioni.
La politica, a tutti i livelli, sembra favorevole ad una
rapida evoluzione delle organizzazioni pubbliche.
Ma nonostante tutti questi fattori positivi il cambiamento
stenta a procedere. A parole si pubblicizzano tutti i processi di openess,
e.gov, e.health, e.procurement, e.commerce, etc. etc., ma al momento di
applicarli, tutto rallenta.
La mia interpretazione è che, soprattutto in ambito
pubblico, tutti i livelli medio alti, cioè quelli che devono decidere come e
cosa cambiare, non vogliono assumersi il rischio di cambiare, non vogliono
assumersi la responsabilità di cambiare: è molto più comodo e sicuro rimanere
al riparo di vecchi schemi burocratici consolidati. Per tutte queste persone SMART è l’acronimo di Soltanto
Mantenere Antiche Regole Tradizionali.
È sempre un Piacere leggerti!
RispondiEliminaGrazie!!!
EliminaLa ragione nel mantenere lo status quo è ben radicata e motivata: "La precarietà e la disorganizzazione di una società come la nostra: per definizione "non-smart" è il carburante più esplosivo della cattiva politica. In una società smart tutti i servizi per tutti! E l'assessore ke fa?
RispondiEliminaLa società siamo tutti noi e non un ente astratto contro cuui imprecare. Forse se tutti quelli che "pensano smart" cominciano a lavorare e costruire per fare in modo che smart passi da conceetto a fatto, allora si saremo sulla giusta strada.
RispondiElimina"Piove governo ladro!" non ha mai fatto smettere di piovere o trasformato una pioggerella i temporale.