La Comunità
Europea: ieri, oggi e …domani
Dialoghi del Pianerottolo tra Giorgio Zoli ed Attilio A. Romita.
Dialoghi del Pianerottolo tra Giorgio Zoli ed Attilio A. Romita.
Questo nuovo Colloquio del
Pianerottolo con il mio amico Giorgio Zoli e me, nasce in un momento nel quale
si discute molto dell’Europa e dei vantaggi e svantaggi che una unione europea
comporta.
Ci siamo fatte varie domande e
abbiamo cercato qualche spiegazione: forse questa chiaccherata è in grado di
fornire utili riflessioni possibilmente costruttive.
Il
dialogo è stato diviso in tre parti: la prima racconta come si è arrivati
all’Unione Europea; la seconda analizza gli avvenimenti importanti che hanno
caratterizzato la crescita dell’Unione Europea sino all’introduzione dell’EURO.
Nella terza parte proviamo ad analizzare come questa moneta comune non
accompagnata da una reale comunione d’intenti abbia portato alla luce problemi
pratici che dovremo risolvere.
AAR Oggi
pensavo a quante notizie interessanti e preoccupanti sentiamo in giro sulla
Unione Europea e vorrei che mi facessi conoscere qualche dettaglio in più.
Forse la Storia della Comunità Europea è iniziata anche prima della II guerra
mondiale?
GZ Prendiamola
un po alla lontana. Nel 1930 gli Stati Uniti erano ancora in preda ad una
profonda crisi economica cui non sapevano dare spiegazioni esaurienti neanche
illustri economisti dell’epoca.
Un giovane professore di economia di Cambridge fece una osservazione a prima vista ingenua: non era il fallimento di tutta la teoria che guidava l’economia capitalista, ma era soltanto un problema tecnico ….e per spiegarlo J. M. Keynes scrisse due trattati fondamentali per la conoscenza dei fenomeni economici, delle criticità e dei rimedi per risolverle.
Sicuramente le spiegazioni di J,M.K. avevano basi scientifiche forti, ma forse esistevano, ed esistono, problemi di fondo che ancora oggi rendono difficile trovare delle soluzioni.
In questo terzo millennio circa 8 miliardi di persone popolano la Terra, esistono enormi necessità energetiche ed alimentari, esistono grandissimi squilibri tra i componenti di questa enorme umanità e non è facile trovare soluzioni che possano riequilibrare la situazione.
Anche tra gli stati che tradizionalmente consideriamo al di sopra del terzo mondo, le diseguaglianze per vari motivi anche storici sono enormi e, ricordando il Manzoni, Italia, Spagna, Gracia, Cipro ed i Balcani sono …vasi di coccio su un carro che porta vasi di ferro.
Si può trovare una soluzione? Forse si, ma il costo sarà altissimo.
Un giovane professore di economia di Cambridge fece una osservazione a prima vista ingenua: non era il fallimento di tutta la teoria che guidava l’economia capitalista, ma era soltanto un problema tecnico ….e per spiegarlo J. M. Keynes scrisse due trattati fondamentali per la conoscenza dei fenomeni economici, delle criticità e dei rimedi per risolverle.
Sicuramente le spiegazioni di J,M.K. avevano basi scientifiche forti, ma forse esistevano, ed esistono, problemi di fondo che ancora oggi rendono difficile trovare delle soluzioni.
In questo terzo millennio circa 8 miliardi di persone popolano la Terra, esistono enormi necessità energetiche ed alimentari, esistono grandissimi squilibri tra i componenti di questa enorme umanità e non è facile trovare soluzioni che possano riequilibrare la situazione.
Anche tra gli stati che tradizionalmente consideriamo al di sopra del terzo mondo, le diseguaglianze per vari motivi anche storici sono enormi e, ricordando il Manzoni, Italia, Spagna, Gracia, Cipro ed i Balcani sono …vasi di coccio su un carro che porta vasi di ferro.
Si può trovare una soluzione? Forse si, ma il costo sarà altissimo.
AAR Mi
sembra che il quadro sia molto fosco, ma quale altre condizioni politiche ed
economiche occorre considerare alla fine
della II Mondiale?
GZ Alla
fine della II Guerra Mondiale la situazione economica ed anche politica
dell’Europa era realmente problematica. La Germania era distrutta, divisa ed
occupata; l’Italia, appena liberata dagli Anglosassoni, era distrutta
fisicamente e separata negli animi dalla guerra civile tra opposte fazioni
politiche più o meno estremiste; buona parte dei paesi orientali, sino alla
Grecia ed alla Jugoslavia erano politicamente in subbuglio ed economicamente
stremati.
Anche nel resto del mondo la situazione non era buona ed in Oriente, dopo la quasi totale occupazione giapponese, si rendeva necessaria una operazione di riassetto quasi generale.
Per aggiungere complicazioni ai problemi, proprio in quel periodo ebbe inizio la rinascita della Cina appena liberata dal Giappone sconfitto. La guerra civile tra i Cinesi nazionalisti di Chiang Kai-shek ed i comunisti di Mao Tse Tung ebbe un temporaneo stop con la creazione ne 1949 con la Repubblica Popolare Cinese e la Repubblica di Taiwan, ma non cessò mai realmente e le mai spente contrapposizioni per allargare le aree d’influenza sfociarono poi con lintervento USA nelle guerre di Corea e VietNam.
Questa era la reale condizione di vaste zone del mondo nelle quali il fuoco covava sotto la cenere.
Anche nel resto del mondo la situazione non era buona ed in Oriente, dopo la quasi totale occupazione giapponese, si rendeva necessaria una operazione di riassetto quasi generale.
Per aggiungere complicazioni ai problemi, proprio in quel periodo ebbe inizio la rinascita della Cina appena liberata dal Giappone sconfitto. La guerra civile tra i Cinesi nazionalisti di Chiang Kai-shek ed i comunisti di Mao Tse Tung ebbe un temporaneo stop con la creazione ne 1949 con la Repubblica Popolare Cinese e la Repubblica di Taiwan, ma non cessò mai realmente e le mai spente contrapposizioni per allargare le aree d’influenza sfociarono poi con lintervento USA nelle guerre di Corea e VietNam.
Questa era la reale condizione di vaste zone del mondo nelle quali il fuoco covava sotto la cenere.
AAR Ma
torniamo all’Europa. Quale fu la prima spinta all’unificazione Europea e quale
direzione di politica economica prese questa spinta?
GZ In
questo quadro mondiale non proprio roseo, in ambito europeo, nacque nella mente
di un gruppo di politici illustri una idea che a prima vista potrebbe essere
vista come utopistica: ricreare in Europa una comunità di stati o una
confederazione o un super stato che vagamente riecheggia l’Impero Carolingio.
AAR Dal
punto di vista temporale, c’era stato qualche piccolo seme che aveva trovato un
terreno fertile?
GZ Oltre
un secolo prima questa idea aveva già avuto un illustre precursore italiano,
Giuseppe Mazzini, che, lontano dalle idee di tipo comunista e
socialdemicratico, dopo aver fondato al “Giovane Italia” creò la “Giovane
Europa”. Mazzini riteneva che la libertà di tutti i popoli d’Europa era una
meta sacrosanta cui tendere e che doveva essere raggiunta.
Questa idea europeista ante litteram piacque a molti intellettuali del XIX secolo tra i quali Schiller autore di un “inno alla Gioia” , che Beethoven inserì nella sua Nona Sinfonia – la Corale –e che divenne l’Inno Ufficilale dell’Unione Europea.
Questa idea europeista ante litteram piacque a molti intellettuali del XIX secolo tra i quali Schiller autore di un “inno alla Gioia” , che Beethoven inserì nella sua Nona Sinfonia – la Corale –e che divenne l’Inno Ufficilale dell’Unione Europea.
AAR Ma
a parte questi piccoli semi, quali furono le ragioni essenziali che resero
possibile la realizzazione di quelle spinte morali?
GZ Negli
ideali dei Padri Fondatori - Jean Monnet, Konrad Adenauer ed Altiero Spinelli –
c’era una politica tesa a creare un avvenire comune di libertà e pace. Da un
punto di vista pratico questi illuminati politici ritennero che una
integrazione delle risorse energetiche , una libera circolazione di uomini e
capitali e l’eliminazione delle barriere doganali, potevano costituire una
forte basamento su cui erigere l’Europa.
AAR Ma
ci fu anche qualche altro fattore pratico legato alla realtà di quegli anni?
GZ Quasi
sicuramente la presenza di un forte Blocco Comunista che incombeva da est
facilitò il processo di unificazione dei paesi europei che, già facendo parte
della NATO (North Atlantic Treaty Organization), crearono l’organizzazione
occidentale di difesa comune (CED). La NATO nacque nel 1952, ma a fronte di una
organizzata struttura militare, non ha goduto di un accordo politico omogeno
soprattutto per il fatto che la Francia spesso non era favorevole alla scelte
comuni che andavano in direzione diversa alle sue strategie diplomatiche.
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