Il fatto di cui vi voglio parlare è accaduto qualche tempo fa nella Collegiata
di Trevi nel Lazio. Una bella chiesa della prima metà del Seicento ornata da
tradizionali quadri a soggetto sacro, arricchita da un bellissimo organo e
completata da due statue di santi dai volti molto espressivi: quasi ascetico
quello di S. Antonio Abate con il suo maialino ai piedi, più deciso e vitale
quello di S. Pio.
Durante il giorno la chiesa rimane aperta e come tutte le
chiese ha la messa mattutina e quella serale, il rosario pomeridiano in onore
della Madonna e tutte le cerimonie tipiche della liturgia cattolica.
I fedeli sono orgogliosi della loro chiesa, ma non sanno che
appena si fa buio e le porte della chiesa si chiudono, strane cose iniziano.
Il maialino di S. Antonio Abate si anima, scende con un
balzo dal basamento e comincia a grugnire per la fame; corre tra i banchi,
salta senza rispetto sugli altari, cerca di aprire la grande porta con le zampe
e con il muso per uscire a cercare un po' di cibo. S. Pio, che non è molto
paziente, vorrebbe pregare con un po' di tranquillità e discute con S. Antonio
che non pensa di aiutare il maialino a trovare un po' di cibo.
“Basterebbe” dice S. Pio ”un piccolo miracolo e tutto si
sistemerebbe, il maialino con un po' di cibo diventerebbe più calmo e si potrebbe
pregare in santa pace”.
“Non si può farlo mangiare” risponde S. Antonio esponendo le
sue ragioni “perché dopo sporca la chiesa, quindi è meglio sopportare perché
poi alle prime luci dell'alba il maialino deve riprendere il suo posto.”.
Molto spesso i due santi scendono dal loro piedistallo per distrarlo
ed accarezzarlo, il maialino s'acquieta per un po', e subito dopo ricomincia
peggio di prima.
Molte volte S. Pio si confida con i santi dell'altare vicino
e si sfoga dicendo che forse S. Antonio non ha tutti i torti, ma la storia non
può continuare cosi in eterno. La conclusione di S. Pio è sempre la stessa “Da
quando era stato messo in quella chiesa
erano passati dieci anni e la cosa non cambiava mai, tutte le notti la
stessa solfa”.
Una notte S. Pio si decise, s'avvicinò all'altare del
Sacramento e chiese a Gesù il permesso di fare qualche cosa di straordinario,
Gesù sorrise e gli fece capire che a lui tutta
quella confusione nella chiesa non lo disturbava più delle litanie delle
vecchiette del paese......
S. Pio fu un po' deluso dell'atteggiamento di Gesù e per qualche giorno se ne stette quieto
pentito della sua impazienza, anzi moltiplicò i suoi sforzi per pregare senza
dare peso ai continui grugniti del maialino. In fondo la povera bestia aveva
ragione, anni ed anni senza mangiare…un altro maialino sarebbe già morto, ma a lui
toccava di sopravvivere in quel tormento.
Una notte S. Antonio, vedendo S. Pio così calmo, pensò che
stesse tramando qualcosa di terribile. Gli venne in mente che forse S. Pio
avrebbe desiderato di mangiare il suo maialino arrostito in porchetta. Cominciò
quindi a stare molto attento per salvare il suo animale da un destino così
triste. Appena S. Pio cercava di prendere il maialino in braccio per
acquietarlo con le buone maniere, S. Antonio accorreva con premura gli toglieva
il maialino dalle braccia con la scusa di non farlo stancare.
La situazione cominciò a preoccupare gli altri santi
presenti nella Chiesa perché non si riusciva a dormire ne di notte ne di
giorno.
La Vergine Maria, allarmata, scese dal suo altare ed andò
presso Gesù e chiese timidamente “figlio
si può fare qualcosa?” Gesù rimase in silenzio, ma il giorno dopo e da quel
giorno tutti i giorni, una vecchietta lasciava presso l'altare della Madonna un
pane di segala come offerta, poi si faceva il segno della croce ed usciva. Maria
s'avvide subito che la situazione aveva avuto una giusta soluzione. Purtroppo
non era così.
Il parroco, il mattino dopo, vide che un cane era entrato
nella chiesa ed aveva sporcato e questo fatto lo fece andare su tutte le furie.
Se la prese con il sacrestano e lo rimproverò
aspramente! Il pover'uomo era disperato!
Il parroco, vedendo che questo fatto si ripeteva tutti i giorni successivi,
finì per colpire il povero sacrestano che tornava a casa tutte le sere con
qualche bernoccolo sulla testa.
Una notte Maria tornò da Gesù e gli disse di intervenire a
favore del povero sacrestano. Gesù rimase in silenzio ma fece capire che il
miracolo era fatto e non si poteva tornare indietro; infine i santi ed il
maialino erano contenti, gli uni potevano pregare e l'altro trovava il suo
cibo.
S. Pio, però, si rese conto che in fondo era colpa sua se il
sacrestano veniva malmenato così ingiustamente e decise di trovare una
soluzione. Prese il cordone del suo saio lo trasformò in un guinzaglio e
aspettò la notte. Attese che il maialino avesse mangiato, poi delicatamente gli
mise il guinzaglio e zitto zitto uscì dalla chiesa mentre S. Antonio per
collaborare si avvicinava alla porta aspettando il loro ritorno.
Così ogni notte per pochi minuti i due santi sono occupati a
fare quello che ogni cristiano deve fare per il proprio cane ....piove.o fiocca.
I due santi, che amano gli animali e gli
uomini, si alternano nelle uscite e Gesù dall'altare sorride divertito
benedicendo in cuor suo i due santi, ma forse, non possiamo saperlo, cominciò a
ritenere necessario un suo intervento: certamente il sacrestano fu salvo, ma bisognava
evitare che ed il parroco si convincesse che le maniere forti sono sempre le
più efficaci.
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