di Attilio
A. Romita 1
marzo 2017
Ieri sera al Quirino uno spettacolo
di teatro canzone, cioè una serie di canzoni incorniciate da testi letterari
che sottolineano o sono sottolineati dalle canzoni stesse.
I testi pieni di visionaria
indignazione civile di Pier Paolo Pasolini e le canzoni più immerse nel
contesto civile di Fabrizio D’Andrè sono il prezioso materiale con il quale Neri
Marcorè ha presentato lo spettacolo.
Conoscevo Neri Marcorè come
eclettico attore, presentatore, comico ed imitatore, ho avuto la gradita
sorpresa di scoprirlo, con molto ritardo da parte mia, come cantante.
Non è facile “raccontare” lo spettacolo; le canzoni che lo compongono non
sono le più note di D’Andrè, sono quelle maggiormente di denuncia per una
civiltà che va incrinandosi e ben si accostano con le parole di Pasolini che raccontano,
con profetica visione, l’andamento negativo del nostro modo di vivere; il tutto
documentato con fiumi di cifre sparate a bruciapelo che colpiscono gli
spettatori come un pugno nello stomaco.
“Piene di foto di sogni interrotti
Angiolina ritaglia giornali si veste da sposa canta vittoria
chiama i ricordi col loro nome volta la carta e finisce in gloria”
“Volta la carta” è una delle canzoni dello spettacolo e ci dice che c’è
sempre un'altra faccia del mondo che ci circonda e che “….volta la carta e finisce in gloria”.
Insieme a Marcorè, attore cantante e chitarrista Giua, Pietro Guarracino
e Vieri Sturlini che con le loro voci e le loro chitarre riempiono di sonorità
musicali il teatro. Se un piccolo appunto posso permettermi, Fabrizio d’Andrè
ci aveva abituato ad un suono più intimo e sussurrato mentre questo spettacolo
è una esplosione sonora. Sono due modalità espressive e, valutando i tanti
applausi a scena aperta, è giusto affermare che sono altrettanto valide.
La regia è di Giorgio Gallone che ha curato anche la drammaturgia con
la collaborazione di Giulio Costa. Gli arrangiamenti musicali sono di Paolo
Silvestri. Le scene di Guido Fiorato e le luci di Aldo Mantovani.
Una serata conclusa con tanti applausi, tante canzoni da ascoltare,
bravi interpreti musicali e tanti pensieri che ci restano dentro e che talvolta
è giusto ricordare.
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