di Attilio
A. Romita 15
febbraio 2017
Ieri sera sono tornato indietro di
50 anni quando semplicemente aprendo il tettuccio della ‘500 mi sentivo al
volante di una potente spyder. L’illusione era subito interrotta dall’imperiosa
successione di note emesse dalle trombe di una invadente spyder, una vera
spyder, che chiedeva strada. Dino Risi nel suo film, scritto con Ettore Scola e
Ruggero Maccari, descrive perfettamente cosa vuol dire essere “tipo da spyder”.
La storia si svolge quasi sempre “on
the road” e, nella versione teatrale, l’uso di proiezioni ed una Lancia Aurelia
che appariva e spariva hanno simulato perfettamente il viaggio.
I due protagonisti sono caratterialmente
quanto di più diverso si possa pensare: Bruno Cortona è fondamentalmente un
buono invadente che cerca di volgere tutte le situazioni a suo favore; Roberto
Mariani è un timido che non riesce a pensare qualcosa al di fuori dei suoi
schemi mentali. Dal contrasto e dall’integrazione dei loro caratteri nasce una
amicizia, quasi una complicità, che li accompagna nel loro viaggio. Al viaggio
automobilistico vero e proprio si alternano alcune scene “familiari”: Roberto
ritrova i suoi zii campagnoli che vedono in lui il nipote cittadino che
diventerà principe del foro; Bruno ritrova la ex-moglie in compagnia di sofisticati
amici che sopportano malvolentieri la sua invadenza. Un tragico incidente automobilistico
mette fine alla giornata ed alla vita del giovane Roberto.
Giuseppe Zeno è Bruno Cortona. Il
suo è un personaggio difficile perché potrebbe facilmente scivolare nella
macchietta e perché deve incontrarsi con il ricordo di Vittorio Gassman che lo
impersonava nel film. Luca di Giovanni è Roberto Mariani caratterialmente
antagonista a Bruno Cortona, ma dal quale vorrebbe apprendere qualche lezione
di vita soprattutto sentimentale. Ambedue hanno vinto il non facile confronto
con gli interpreti del film e, soprattutto Zeno è stato capace di interpretare
brillantemente la sua parte senza cadere nella facile imitazione di Gassman.
Insieme a loro Cristiana Vaccaro, Marco Prosperini, Simone
Pieroni, Marial Bajma Riva, Pietro Casella e Francesco Lattarulo disegnano tutti
gli altri personaggi.
La scenografia è di
Alessandro Chiti ed è disegnata intorno ad una specie di garage dal quale
emerge la spyder nei momenti di viaggio.
L’ adattamento è di Micaela Miano, le
musiche originali di Massimiliano Pace
ed i costumi di Françoise Raybaud.
La regia è di Guglielmo Ferro che è riuscito a dare
un ritmo coinvolgente allo spettacolo.
Per chi aveva visto il film questa edizione teatrale
è occasione di ricordi di un periodo della propria vita. Per i più giovani è
una occasione per vedere una epoca diversa della realtà italiana.
Per tutti sono state due ore di piacevole
divertimento che si sono concluse con tanti applausi.
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