di Attilio A. Romita 24
ottobre 2017
La tragedia di Euripide è la descrizione dettagliata del
percorso di Medea da moglie fedele di Giasone, al quale presta tutte le sue
arti magiche per la conquista del Vello d’Oro, a terribile nemica che vuole
punire il suo amore tradito.
“di
Euripide e Luca Ronconi” mi sembra il giusto titolo per lo spettacolo
andato in scena ieri al Teatro Quirino e che riprende la originale rappresentazione originale del 1996 curata da Luca Ronconi ed interpretata anche allora da
Franco Branciaroli.
Luca Ronconi sin dal suo primo capolavoro, l'Orlando furioso di Ariosto nel 1969, ci ha abituato a soluzioni sceniche completamente
nuove e questa Medea interpretata da un uomo ne è ulteriore prova. Faccio
notare un attore per la parte femminile è una precisa scelta registica e non una
preziosità filologica visto che ai tempi di Euripide non c’erano attrici donne.
“Medea – leggiamo nelle
note di regia di Ronconi – è una
'minaccia' che incombe imminente anche sul pubblico. …… può anche essere
interpretata da un uomo. La sua non è una tragedia della femminilità, ma della
diversità.”
E aggiunge Branciaroli: “Io non interpreto una donna, sono nei panni
di un uomo che recita una parte femminile, è molto diverso. Medea è un mito e rappresenta
la ferocia della forza distruttrice. Lei è una smisurata, dotata di un potere
sinistro che usa la femminilità come maschera, per commettere una serie
mostruosa di delitti: non è un caso che la prima a cadere sia una donna, la
regina, la nuova sposa di Giasone”.
Questa doppia personalità è ben chiara al pubblico che nota gli
aspetti “femminili” quando Medea si rivolge al coro che la vede donna, mentre
mostra al pubblico il suo vero animo di persona tradita che si vuole vendicare
nel modo più tragico e che, come madre, non potrebbe mai fare.
La scena molto scarna e gli abiti - moderni, ma senza tempo –
sono funzionali alla rappresentazione che ha come centro gli aspetti
psicologici della protagonista quando ragiona come madre e del protagonista
quando ragiona come uomo furente per il tradimento.
Franco Branciaroli, che già aveva interpretato Medea nella messa
in scena originale di Luca Ronconi ora ripresa da Daniele
Salvo, è l’asse portante dello spettacolo.
Alfonso Veneroso è Giasone, Antonio Zanoletti è
Creonte, Tommaso Cardarelli interpreta il Pedagogo ed il Nunzio), Elena Polic
Greco è la Nutrice e Livio Remuzzi è Egeo.
Francesca Mària, Serena Mattace Raso,
Odette Piscitelli, Alessandra Salamida, Elisabetta Scarano, e Arianna di Stefano
sono il Coro delle donne di Corinto.
Ed è giusto citare Raffaele Bisegna
e Matteo Bisegna i figli di Medea.
Hanno collaborato per le scene Francesco Calcagnini riprese da Antonella Conte e i costumi di Jaques
Reynaud ripresi da Gianluca Sbicca.
La traduzione del testo di
Euripide è di Umberto Albini.
Tanti applausi a fine spettacolo da parte di un pubblico
attento che, per la maggior parte, ha avuto l’occasione di vedere l’opera di un
maestro del teatro messa in scena …in differita.
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