di Attilio A. Romita 3
aprile 2019
“L’assassino è tra noi”
in una casa isolata è la trama usata da molti maestri del giallo classico. “Otto donne ed un mistero” lo ripropone
in un ambito particolare: un uomo ucciso ed otto donne a lui legate sono
proposte come possibili assassine.
Siamo nel periodo natalizio in una villa isolata dalla neve
nei pressi di una cittadina che i nomi delle protagoniste ci fanno pensare
francese.
La storia inizia con la scoperta sconvolgente che il padron
di casa è stato accoltellato nel sonno. Ovvio provvedimento da prendere sarebbe
di informare la polizia, ma la linea telefonica è stata tagliata e non è
possibile muoversi dalla villa perché tutte le vie di fuga sono bloccate dalla
neve.
Prima ipotesi è che l’assassino sia un ladro sorpreso a
rubare, ma nessuno sconosciuto è entrato perché i feroci cani da guardia non
hanno sentito nulla.
Quasi ovvia la seconda ipotesi: l’assassina è tra di noi. Questa
scoperta da inizio ad uno sconvolgente gioco della verità che rivela le vere
relazioni che esistevano con il morto o che legavano tra loro le otto donne.
Le otto donne del racconto, in ordine di parentela con
l’assassinato, sono: Gaby, la moglie (Anna Galliena), Suzanne, la figlia
maggiore (Claudia Campagnola) e Catherine e la figlia minore (Mariachiara Di
Mitri); Mamy, la suocera (Paola Gassman) e Augustine, la cognata (Debora
Caprioglio); Pierrette, la sorella (Caterina Murino); la Sig.ra Chanel, la
governante (Antonella Piccolo) e Luise, la cameriera (Giulia Fiume).
Gli scontri verbali tra le donne si fanno sempre più duri e
serrati e le accuse unite alle colpe reali rivelano sempre più i veri legami
tra i personaggi che, a loro volta, si rivelano molto diversi dalle impressioni
iniziali che lo spettatore poteva aver avuto. La bravura delle interpreti ben
supporta questo rapido cambio della natura dei personaggi che cominciano a
mostrare le loro vere facce.
Non posso scendere in maggiori dettagli su storia, personaggi
ed interpreti che in una serrata girandola di accuse, difese e colpi di scena
ci fanno arrivare rapidamente alla soluzione finale …., ma è un giallo e non
posso raccontarla.
Contribuiscono alla messa in scena di questo spettacolo per
i costumi Françoise Raybaud, per le scene Fabiana Di Marco, per le musiche Massimiliano Pace e per il
disegno luci Aliberto Sagretti. La regia è di Guglielmo Ferro.
Una serata piacevole
per un giallo di altri tempi sapientemente raccontato da otto brave interpreti
capaci di farsi apprezzare ed applaudire nei “cambiamenti di ruolo” che lo
svolgersi della trama gialla imponeva.
Tanti applausi e
chiamate a fine spettacolo hanno sottolineato una serata piacevolmente
trascorsa.
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