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giovedì 5 dicembre 2019

Al Teatro QUIRINO: “Mastro Don Gesualdo” di G. Verga con E. Guarneri


di Attilio A. Romita                                                             4 dicembre  2019

Padron Motta, Mastro Don Gesualdo, è realmente un “vinto” come suggerisce la catalogazione letteraria, “Il ciclo dei Vinti”, dell’omonimo romanzo di Giovanni Verga?
La figura del protagonista ha, secondo me, due aspetti a prima vista inconciliabili: è una “testa fina” che ha saputo costruire una sua fortuna economica con bravura e talvolta con pochi scrupoli, ma è anche un uomo del suo tempo che vede la possibilità di scalata sociale e ne resta coinvolto.
Il romanzo in apertura vede Gesualdo Motta, già ricco e potente, impegnato nello impegnato nello spegnimento del vecchio nobile palazzo Trau che confina con un suo magazzino. Nella storia gli episodi sulla continua scalata al potere ed alla ricchezza di Gesualdo si intrecciano con le trame tessute dai Trau per convincerlo a salire nella scala sociale sposando una erede Trau …un po “chiaccherata”. Sin dall’inizio questa unione non è tollerata dai nobili siciliani che si rifiutano anche di partecipare alla festa di matrimonio. E la vita di Gesualdo continua a portare guadagni e tristi pensieri sino alla fine triste e solitaria del protagonista.
Enrico Guarneri e Vincenzo Ferro sono riusciti a condensare le circa 500 pagine scritte in uno spettacolo costruito sulla parola che rispetta in pieno quello che Giovanni Verga ha voluto rappresentare nel suo romanzo.
Lo spettacolo si articola in una serie di flash back raccontati da Don Gesualdo che, tra una acquisizione ed una imprecazione, narra la sua storia in un continuo alternarsi di serietà, gioia, sorriso, gelosia, rabbia e tristezza per quello che avrebbe, ma che ha solo potuto realizzare nel campo degli affari e non degli affetti.
Enrico Guarneri, instancabile protagonista sempre in scena, è Don Gesualdo Motta. Insieme a lui un bel gruppo di attori perfettamente intonati con il protagonista ci sono: Ileana Rigano come Baronedda Rubiera, Rosario Minardi nella parte del Canonico Lupi, Francesca Ferro è Bianca, Rosario Marco Amato è il Barone Rubiera, Pietro Barbaro è Don Diego, Giovanni Fontanarosa è Don Angelino, Vincenzo Volo è il Barone Zacco, Elisa Franco è Donna Cirmena, Alessandra Falci è Diodata, Federica Breci è Isabella.
Vincenzo Ferro è il regista che guida con precisione la narrazione che si svolge in una scena, perfettamente disegnata da Salvo Manciagli, che si articola in grandi quinte mobili, qualche sfondo e pochi oggetti strettamente funzionali al racconto. I costumi sono di Carmen Ragonese
Uno spettacolo tutto da vedere che si è giustamente concluso con tanti applausi che, a scena aperta, hanno anche sottolineato molti passaggi dello spettacolo.


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