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sabato 31 marzo 2012

Europei ed europei

Proviamo a capire chi siamo.

Capita spesso di leggere su giornali e riviste frasi del tipo “Il ministro Frattini ha dichiarato che l’Italia….” oppure “In Francia il presidente Sarkozi ha proposto che i Francesi….” ed anche “Il cancelliere tedesco signora Merkel ha affermato che la Germania ….” e così via continuando.
Negli stessi giornali poi si parla delle proposte secessioniste dei Baschi in Spagna, dei Fiamminghi e dei Valloni in Olanda, dei nostri padani e di altre piccole entità che si sentono Continenti.
E poi si parla di Italiano, Francese, Spagnolo, Tedesco, etc. come identità irrinunciabili e da difendere “sino alla morte”!
Nessuno però si rende conto di quanto antistoriche siano queste idee e di quanto inutile, di fronte alla Storia, sia questa difesa ad oltranza di una realtà non più attuale.
Prima che qualcuno si agiti troppo e mi accusi di voler distruggere la grandezza di Leonardo o di Goethe
o delle migliaia di artisti, pensatori e scienziati che hanno reso lustro al mondo, mi corre obbligo chiarire che il mio pensiero si rivolge non all’importanza storica delle antiche nazioni d’europa, ma all’importanza economica e geografica che queste hanno nel mondo attuale.
Se i miei concittadini d’Europa non si rendono conto che attualmente tutti noi siamo soltanto “europei” e non EUROPEI. Cioè un gruppo di persone che non si identificano come un insieme, ma semplicemente come nati casualmente in una area geografica.
L’importanza di un popolo è per quello che sa fare, non per quello che ha fatto. La storia è come una magnifica medaglia che, sia d’oro o di latta, è un simbolo , ma non scalda.
La storia ci ha insegnato che i grandi popoli sono vissuti, hanno comandato, hanno introdotto grandi cambiamenti, hanno dato grandi esempi, ma poi sono spariti. Noi li rispettiamo, li studiamo, cerchiamo di imitarne gli aspetti migliori …e questo è giusto. Ma nessuno di noi si sognerebbe di far rivivere gli Assiri, i Babilonesi, i Faraoni egiziani, l’antica Grecia o Roma. Tuti questi popoli ci hanno lasciato eredità di infinita importanza culturale e scientifica, ma ora esistono solo su i libri di storia che ci raccontano che furono sopraffatti da altri popoli, inizialmente peggiori, ma che seppero evolversi e migliorare ….sino ad essere sopraffatti da altri che non erano migliori di loro.
Ma torniamo all’Europa ed agli europei.
Circa mezzo secolo fa alcuni spiriti illuminati EUROPEI compresero che questo nostro piccolo continente era destinato a sparire se non si fosse trasformato da una somma di stati ad un Totale in grado di assumere una dimensione confrontabile con altre realtà del mondo.
Il sogno di quei sei, poi diventati tredici ed ora arrivato a ventisette, è però restato un sogno perché la maggior parte dei cittadini di questa illusoria entità EUROPA sente questa nuova appartenenza come una diminutio capitis di valore infinito.
Sono sicuro che a molti non piacerà definirsi EUROPEI, ma Lombardi, Valloni, Brettoni, Bresciani, Marsigliesi, o di San Vittore in Cima al Monte. Ma se non lo faremo il nostro EURO, del quale siamo giustamente orgogliosi sarà ricordato come il Pentanummo di Giustiniano splendida moneta che solo pochi esperti conoscono. 

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