Qualche riflessione sull’argomento “sviluppiamo il nostro social
network” e su i relativi commenti in http://www.innovatoripa.it/content/sviluppiamo-il-nostro-social-network.
Una prima considerazione, tratta da commenti e risposte, è
che si fa una certa confusione tra intranet, dedicata a collaboratori interni
della PA locale, e la possibilità di accesso che devono avere i Clienti della
PA malamente definiti come Utenti.
Seconda analisi merita anche la giusta richiesta dei
dipendenti di poter accedere dalla rete aziendale a siti pubblici dedicati a
social forum e simili.
Terzo argomento da analizzare è la tipologia di “strumento
tecnico e supporto di rete” che è possibile usare per un migliore e più sicuro
servizio.
I tre argomenti, secondo me, è bene siano trattati
congiuntamente in quanto le soluzioni possibili e percorribili possono spesso
rispondere bene alla soluzione di più esigenze.
La prima esigenza cui una soluzione dovrebbe rispondere è di
ottenere il massimo delle funzionalità con il minimo della spesa. Questa
necessità, a prima vista difficilmente risolvibile, può trovare risposta in una
risposta comune e condivisa risultato dalla reale cooperazione di molte se non
di tutte le amministrazioni simili, siano esse città, paesi, regioni o
province. E’ vero, è cosa solo immaginabile visto che …ognuno è più bravo degli
altri.
La seconda esigenza riguarda privacy e sicurezza. Condizione
di base è che possano essere definiti livelli di accesso alla intranet
specifica, ad una intranet comune a più amministrazioni, a funzionalità
generali utilizzabili da qualsiasi cittadino o da cittadini o gruppi di
cittadini specifici.
La risposta è nella costruzione di una Cloud privata con
vari e ben definiti livelli di autorizzazione. E’ chiaro che lo sviluppo reale
di un progetto di qualità richiede una grande disponibilità di risorse. Anche
in questo caso la cooperazione di tutte le amministrazioni interessate e la
condivisione degli oneri rende il risultato fattibile. Per lo sviluppo di
questo progetto potrebbe anche essere utilizzata una soluzione di mercato in
quanto la forza contrattuale di un gruppo numeroso e coeso risulta notevole.
Infine una idea di come potrebbe essere risolto il “conflitto
di interessi” tra la libertà del dipendente e le esigenze di produttività.
Chiaramente la risposta non può essere tecnologica in quanto
il problema è di tipo etico comportamentale e può avere soluzione solo nel mix
di regole semplici ben definite (es, non perdere tempo!) e sanzioni realmente
applicate (es. controlli a campione e sanzioni reali come multe ed anche
licenziamento).
In conclusione:
- soluzioni condivise
sviluppate cooperativamente;
- intranet aperta a tutti
i “dipendenti” secondo livelli di autorizzazione.
- Extranet per tutti i
cittadini con funzionalità e navigazione comuni.
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