e praticamente tutti i relatori le hanno assegnato valori positivi e la hanno interpretata in modo leggermente diverso.
Questa molteplicità di interpretazioni semi uguali mi
spingono a fare qualche riflessione personale che forse conterrà poco di innovativo
e, quasi sicuramente, aumenterà l’entropia interpretativa.
Ritengo che possiamo essere tutti d’accordo che l’innovazione
implica un cambiamento, allo stesso tempo credo che sia sentire comune che
spesso alcuni tipi di innovazione sono stati giudicati come evoluzione negativa.
Guardandomi indietro nella storia dell’uomo, appare chiaro
che ogni vero cambiamento non è mai avvenuto in modo semplice ed indolore e l’andamento
del cambiamento può essere visto come un fenomeno oscillatorio smorzato. Tento
di spiegarmi. Ad un cambiamento forte e radicale è sempre succeduta una
reazione altrettanto forte e radicale. Ma il cambiamento forte iniziale ha
comunque lasciato una traccia che ha “reagito alla reazione” creando un più
piccolo cambiamento positivo ….così via. Il moto di cambiamento-reazione è
andato man mano spegnendosi, ma ha lasciato tracce in tutto il sistema. Secondo
me sono proprio queste tracce finali di cambiamento che possiamo definire come
innovazione.
Tanto per esemplificare al massimo cito la Rivoluzione
Francese: dopo la presa della Bastiglia ed il Terrore si è avuta la Restaurazione
….ed oggi usiamo il sistema metrico decimale ed i 12 mesi.
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