Dialoghi del Pianerottolo tra Giorgio Zoli ed Attilio A. Romita.
Tutti gli studiosi concordano sul definire l’economia come
un fatto dinamico caratterizzato da fasi di crescita e prosperità alternate a
fasi di decrescita e depressione. Chiaramente le conseguenze sociali legate
alle fasi negative possono essere anche drammatiche, ma purtroppo fanno pare
del ciclo economico naturale e ben poco si può fare per ridurne il peso
effettivo
E’ questo la prima di tre note sull’argomento CRISI ECONOMICA
che ha colpito l’economia di mercato più o meno libera che ha caratterizzato
gli ultimi 50 anni almeno.
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AAR In questo
momento siamo tutti consapevoli che una grave crisi ha colpito l’economia di
tutto il mondo e c’è un pessimismo diffuso e quasi disperazione nel constatare
che giorno dopo giorno la situazione peggiora. Si è diffuso in ogni strato
sociale una sorta di convinzione sulla inutilità di combattere contro una
situazione irrecuperabile.
E’ possibile, “a mente fredda”, tentare un esame della situazione, dei fattori che la hanno scatenata e dei possibili rimedi?
E’ possibile, “a mente fredda”, tentare un esame della situazione, dei fattori che la hanno scatenata e dei possibili rimedi?
GZ Il
Mercato, cioè l’aggregazione di produttori e consumatori, è sempre in continuo
movimento causato direttamente o indirettamente da fattori oggettivi e
soggettivi.
AAR Allora è
sufficiente tenere sotto controllo il mercato per anticipare i momenti critici
con strumenti che permettano di evitare la crisi.
GZ Non è
tutto così semplice e facilmente controllabile per almeno tre fattori
principali legati alla natura umana ed alle situazioni politiche. Sul mercato
il compratore vorrebbe pagare sempre meno i prodotti che il venditore vorrebbe
vendere a prezzi sempre più remunerativi: l’equilibrio tra queste due spinte è
sempre instabile. Nel Mondo esistono un gran numero di nazioni sempre in lotta
per la preminenza: l’effetto sono le guerre. In guerra il più ricco, o almeno
chi è in grado di spendere di più, vince; ma accettare prezzi più alti fa
crescere i costo delle merci …sino ad un punto di disequilibro.
AAR Capisco che
l’andamento dell’economia è soggetto a fattori complessi, ma forse è possibile
districare un po il groviglio, almeno ad un esame superficiale. Penso che, se
vogliamo capire qualcosa della crisi, è giusto tentare di capire i fattori in
gioco.
GZ Per
esempio la capacità produttiva delle imprese industriali varia in funzione
della maggiore o minore propensione e possibilità d’investimenti che è legata
alla maggiore o minore richiesta di un articolo sul mercato e quindi alla
possibilità di aumentare o diminuire il prezzo. Sono varie le spinte economiche
che agiscono sul risultato e, molte volte, hanno effetti opposti. La scelta dell’equilibrio
non è semplice e mai ovvia.
AAR Allora il
cliente consumatore non ha alcuna possibilità di incidere sul mercato?
GZ I comportamenti dei consumatori, che
influenzano il mercato, sono spesso condizionati da fattori esterni quali:
l’avvicendarsi di stili politici diversi; le differenti visioni del futuro che
si alternano in funzione del momento economico; dal quadro internazionale che
in un mondo globalizzato rende tutto vicino.
AAR In teoria allora sarebbe per vincere la
crisi sarebbe sufficiente mettersi d’accordo per scegliere una politica
industriale positiva per tutti.
GZ Non è così facile perché una scelta
consumistica indefinita, cioè aumento di consumi che spinge all’aumento della
produzione e viceversa, non innesca un ciclo virtuoso in quanto le risorse non
sono infinite ed inoltre è influenzata anche dalla variazione della
composizione demografica del mercato che deve essere considerata non in senso
razziale, ma in senso di allargamento della base dei consumatori.
AAR Allora la colpa della crisi è soltanto
degli insaziabili consumatori?
GZ Certamente no perché hanno grande
influenza le spinte speculative, favorite anche da campagne pubblicitarie
interessate, la presenza di gruppi di pressione dominanti ed anche da scelte
governative non sempre oculate
AAR Quali sono gli esempi più eclatanti di
fattori esterni che possono influenzare i valori del mercato?
GZ Le spese di trasporto incidono
notevolmente su i prezzi finali e quindi le scelte economico/politiche a favore
delle autostrade, cioè del trasporto su gomma, piuttosto che delle ferrovie o
delle autostrade del mare influisce notevolmente su i prezzi finali.
Le spese di produzione sono condizionate dal costo delle fonti energetiche. Ma le fonti energetiche non sono scelte in funzione del solo costo, infatti l’uso di energie alternative cosiddette ecologiche non sempre risolve completamente il problema, mentre l’uso di energia nucleare non è sempre eticamente condiviso.
A questi fattori di base si devono aggiungere anche vincoli di difesa del territorio che talvolta, anche giustamente, impediscono il miglior posizionamento dell’attività industriale.
Le spese di produzione sono condizionate dal costo delle fonti energetiche. Ma le fonti energetiche non sono scelte in funzione del solo costo, infatti l’uso di energie alternative cosiddette ecologiche non sempre risolve completamente il problema, mentre l’uso di energia nucleare non è sempre eticamente condiviso.
A questi fattori di base si devono aggiungere anche vincoli di difesa del territorio che talvolta, anche giustamente, impediscono il miglior posizionamento dell’attività industriale.
AAR Volendo fare
una analisi ristretta all’Italia, esistono differenze sostanziali che
potrebbero favorire, o che complicano, questa situazione di crisi?
GZ La nostra
situazione è stata sicuramente complicata da un susseguirsi di scelte
economiche talvolta non congruenti e spesso causata dall’alternarsi di visioni
politiche e sociali diverse.
AAR L’Unione
Europea, cioè un circuito economico più vasto, con tutti i problemi che ha
comportato, deve essere considerato un fattore positivo o negativo per
l’Italia?
GZ L’Italia è
solo una parte del motore economico dell’Europa: un particolare importante, ma
non dei più grandi. Per questo motivo non si possono applicare i principi
generali dell’economia alla ristretta realtà Italiana che presenta problemi ben
più complessi.
AAR Allora a noi
non resta che fare la parte del parente povero che può vantare solo una
illustre progenie?
GZ No, come
ho detto siamo una ruota di un motore più grande di noi e speriamo che
l’andamento ciclico della economia globale induca una nuova stagione positiva
che sicuramente avrà effetti di trascinamento benefici anche sulla nostra
economia.
AAR Quindi
l’importante sarà capire bene il momento dell’inversione di tendenza per
prendere gli opportuni provvedimenti capaci di far entrare anche l’Italia nel
ciclo positivo. Auguriamoci di avere questa capacità!
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