La presa di posizione odierna sugli eBook del Ministro della Pubblica
Istruzione, On. Maria Chiara Carozza, mi ha stimolato a scrivere questa nota
che insieme vuole essere di critica ad una decisione anacronistica e di
chiarimento sull’argomento eBook.
La notizia giornalistica
riferisce che questa decisione sarebbe stata presa dal Ministro principalmente perché
non tutte le scuole, e gli studenti, possono usufruire di connessioni Internet
e soprattutto di connessioni a Banda Larga. Mi auguro che la nota ministeriale
contenga altre ragioni ben più rilevanti perché altrimenti ci sarebbe da
dubitare sulla sanità mentale del Ministro e dei suoi collaboratori.
Per spiegare questa mia scarsa considerazione
del Ministro, proverò a raccontare cosa è un eBook, quali sono gli strumenti di
base per il suo uso, come si costruisce e come si “acquista”.
La definizione più semplice di
eBook è libro “scritto” su un supporto digitale e “leggibile” con semplici
apparati come Tablet, anche in versione semplificata, e PC in versione
semplice. Per l’acquisizione di un eBook è necessaria una connessione di rete,
non necessariamente a banda larga, mentre per la distribuzione della copia base
su altri dispositivi locali, come per es, i Tablet o PC di tutti i compagni di
scuola, non sono necessari collegamenti ad Internet.
La redazione di un eBook può
essere fatta con strumenti la cui scala di complessità va dalla semplice passaggio
meccanico di un testo cartaceo con uno scanner che lo trasforma in archivio
digitale, sino alla creazione di versioni interattive di testi che permettono
di verificare con continuità le capacità di apprendimento. Solo nelle forme più
evolute di eBook la connessione in rete può rendersi necessaria.
Dal punto di vista economico dell’alunno,
e della sua famiglia, i vantaggi sono fuori discussione in quanto per utilizzare
un ebook è sufficiente un dispositivo, Tablet o PC, che nelle configurazioni
economiche può costare oggi attorno ai 200€ per una spesa una tantum dalla
prima elementare alla laurea.
Sulla base di questa
considerazione il costo di un libro potrebbe essere ridotto di almeno lo 80% e gli
aggiornamenti potrebbero costare meno del 5%: per esempio per i due fratelli Primo
e Secondo che frequentano la stessa classe oggi si spendono per lo stesso libro
in due versioni aggiornate 20€+20€; nel caso di Ebook la spesa sarebbe 4€ (20%
del libro cartaceo) per il primo acquisto più 1€ (5% di 20€) per gli
aggiornamenti. Il risparmio sarebbe enorme anche considerando il costo del
Tablet o PC, suddiviso per tutte le materie e per tutti gli anni d’uso.
Dal punto di vista economico
ambientale risparmia “kmq di foreste” perché non serve carta per “stamparlo” e
non servono discariche per eliminarlo.
Dal punto di vista editoriale
occorre considerare i vari fattori di costo e ricavo. E’ ovvio che il
compilatore del libro e l’editore devono avere una giusta remunerazione per il
loro lavoro e per gli aggiornamenti del testo, ma, allo stesso tempo
risparmiano il costo della carta e tutte le spese per il ciclo di stampa.
Svantaggio economico da
considerare è la regola fiscale attualmente in vigore per ragioni storiche: i
libri di carta hanno una IVA del 4%, mente gli eBook, considerati ricambi
elettronici, sono tassati al 21%. Questa regola è su base europea, ma già
alcuni stati si sono mossi per cambiarla.
Dal punto di vista didattico un
eBook nella sua forma più semplice e primitiva è assolutamente uguale ad un
libro di carta, mentre nelle sue forme più evolute ed interattive è decisamente
migliore, ma richiede uno sforzo di adeguamento più mentale che tecnico per una
corretta redazione ed uso.
Allora perché non si rende
obbligatoria l’adozione degli eBook nella scuola di qualsiasi ordine e grado?
La spiegazione cattiva è che gli
Editori non li vogliono perché perdono soldi e perché al Ministero della
Pubblica Istruzione sono restati all’epoca della penna e calamaio e delle
sopramaniche nere.
La spiegazione buona ….io non la
trovo e qualsiasi cosa penso è nella direzione cattiva, peggiore e pessima.
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