Esiste un sito pubblico (www.innovatoripa.it ) che si occupa di
tutti i processi innovativi che possono interessare la PA o che vengono messi
in atto nella PA, autonomamente o per effetto di nuove leggi. In questo sito è
anche attiva e molto partecipata la discussione riguardo gli effetti e le
regole non sempre molto chiare e sicuramente applicabili.
Ho partecipato a molte discussioni in quel sito e la mia
posizione è stata sempre quella di un normale cittadino che si trova molte
volte …dall’altra parte dello sportello. Per onestà intellettuale devo
riconoscere che molte volte il mio modo di vedere ha riscosso, parziale o
totale, condivisione dagli altri partecipanti per massima parte dipendenti
pubblici.
Questa nota è stata stimolata da una discussione il cui
titolo è “I documenti inviati via pec non necessitano della firma digitale” (http://www.innovatoripa.it/posts/2010/10/1405/i-documenti-inviati-pec-non-necessitano-della-firma-digitale
). Negli ultimi anni sono state scritte e promulgate varie leggi, norme,
circolari e spiegazioni ufficiali circa l’uso di strumenti digitali per creare
ed inviare documenti ufficialmete validi per via telematica.
La discussione è partita nel novembre 2010 e da allora
continua senza interruzioni con circa una sessantina di commenti e dopo tre
anni non mi sembra sia arrivata quasi a nulla. E questo non certamente per
colpa degli interlocutori che giornalmente si trovano a combattere con cavilli
e busillis che ...il sesso degli angeli è più facile da decifrare.
Da banale informatico abituato a sequenze di 0 ed 1 mi rendo
conto che, visti i qualificati interlocutori, che sono problemi reali, però
penso che debbano essere affrontati e risolti REALISTICAMENTE e non
leguliescamente.
Quasi sempre si confrontano procedure informatiche con
processi cartacei partendo dall'assunto che un pezzo di carta stropicciato, che
passa da mille tavoli scarsamente controllati ed arrivato ad un Ufficio Posta
in un sacco sdrucito è più sicuro di una trasmissione digitale che solo qualche
esperto hacker, se ne avesse interesse, potrebbe violare.
Sino a quando questo assunto non diventa un falso ideologico
confermato e condiviso, sino a quando continueremo a pensare che un camminatore
ed una Raccomadata con avviso di ricevimento, sino a quel giorno continueremo
ad avere disgraziati utenti della PA ed amministratori seri che combattono
inutilmente contro illusi idealisti del bollo tondo o, peggio, contro
manutengoli burocratici che vogliono evitare qualsiasi responsabilità.
La discussione (http://www.innovatoripa.it/posts/2010/10/1405/i-documenti-inviati-pec-non-necessitano-della-firma-digitale
) può essere utile da leggere.
Leggete poi un lucido articolo pubblicato sul Corriere delle
Comunicazione e scritto da DalCo che si trova in http://www.corrierecomunicazioni.it/archivio-giornale/2012/16/Corcom_31.pdf
Ambedue le letture sono molto esemplificativa del perché
molte cose nella PA non funzionano.
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