Attilio A. Romita sul pianerottolo con Salvatore Aglieri Rinella e Giorgio Zoli
AAR -In una precedente chiaccherata abbiamo parlato di Newton
e della sua importanza nello studio della fisica moderna. Credo però che si sia
anche interessato di altri temi oltre la legge di gravitazione.
SAR - Newton fa la prima grande unificazione: gravità
terrestre e meccanica celestesono due aspetti della stessa forza, la Gravitazione.
E’ questa la prima forza fondamentale che governa il moto di tutti i corpi ovvero
la meccanica.
AAR - Credo però che si sia anche interessato di altri
temi oltre la legge di gravitazione e la meccanica.
SAR – Si. Newton si è anche occupato di Ottica e di Calcolo
Infinitesimale.
AAR – Ottica …parliamo forse di lenti ed occhiali …..
SAR – Anche. Per il primo vorrei ricordare che Newton ipotizza
una natura corpuscolare della luce e cerca di spiegare tutti i fenomeni allora
noti.
AAR – Vuoi dire che Newton è il primo a parlare di quanti
di luce, cioè come se la luce fosse composta di una specie di atomi elementari.
GZ - Questo doppio
aspetto della luce è molto interessante e sarebbe utile esplorarlo per capire se sono due aspetti reali dello stesso
fenomeno.
SAR – La natura ondulatoria emergerà con maggiore forza
negli esperimenti degli anni/secoli successivi. Quella corpuscolare riprenderà
vigore con Einstein nel 1905 per trovare la giusta sintesi tra i due aspetti negli
anni 20/30 del secolo scorso.
AAR – Credo che questo argomento dovremo esaminarlo più a
fondo. Per adesso torniamo agli esperimenti di Newton ed alle sue scoperte
scientifiche.
SAR - Newton scopre la natura dei colori, scomponendo con
un prisma la luce solare nei colori dell'arcobaleno. Mette a punto il
telescopio a riflessione ovvero a specchio (curvo) alla base di tutta la
moderna tecnica dei telescopi. Descrive il meccanismo della visione
dell'occhio. E tutti i suoi esperimenti li descrive in un trattato, OPTIKS,
facendo uso "solo" di straordinari disegni e senza l'uso di formule.
AAR – Hai detto “Opticks”, mi sembra inglese e non latino
come usava tra gli scienziati del tempo.
SAR - Si in inglese al contrario dei Principia che erano
scritti in latino, come si usava allora nella comunità scientifica. L'ultimo
trattato scritto in latino sembra sia le "Disquisitiones
Arithmeticae" scritto da Gauss e pubblicato nel 1801 (aveva 24 anni e già
famoso per aver inventato la quinta operazione elementare). I matematici
dell'epoca si lamentarono molto perché Gauss avevo usato un linguaggio troppo
difficile!
AAR – Allora dobbiamo a Newton un'altra primogenitura la
scoperta della lingua inglese come linguaggio abbastanza universale per i
trattati scientifici. Con buona pace dall’oftalmologo polacco Ludwik Lejzer
Zamenhof che intorno al 1889 aveva inventato l’esperanto, una lingua
artificiale che sarebbe dovuta essere una lingua universale.
Scusa, hai detto “Quinta operazione elementare” ….
SAR - È la “Modulo n” dove n è un numero intero. È la
matematica dell’orologio o del baccarat. Per l’orologio n è uguale a 24. Es.
Sono le 22. Tra quattro ore saranno le 2. Per il baccarat n è uguale a 10. Ovvero 7+6=3. Per esattezza
andrebbero scritti 26 = 2 (mod 24) e 13 = 3 (mod 10). Lo usiamo sempre per guardare l’orologio e
capirlo! Quindi un’operazione nota a tutti noi in pratica, ma che non viene
citata usualmente come operazione elementare.
AAR – Vorrei capire. Con la operazione “Modulo n” è
possibile rappresentare qualsiasi numero con i numeri da 1 a n moltiplicati per
n volte n. Cioè nel caso dell’orologio se il numero di ore supera le 24 diciamo
che è passato uno o più “modulo 24” ed un certo numero di ore cioè
semplificando il discorso uno o più giorni ed un certo numero di ore. Nel caso
del Baccarat sappiamo che il punteggio delle proprie carte è pari alla somma
delle carte, escludendo il 10 e le figure, cui si sottrae 10 ed i multipli di
10.
SAR – Corretto. “Modulo n” ha conseguenze immani per la
matematica delle congruenze. Varrà sicuramente la pena riparlarne per capire la
sua importanza.
AAR – Torniamo a Newton ed all’altro argomento: il calcolo
infinitesimale. Ma i miei ricordi scolastici mi indicano Leibniz come autore di
questo modo matematico utile per descrivere i fenomeni fisici quasi
“spezzettandoli” matematicamente in una successione infinita di piccoli
avvenimenti.
SAR – Si. Il calcolo infinitesimale viene spesso
ricordato per la controversia tra Newton e Leibniz sulla primogenitura.
Probabilmente l'hanno scoperto indipendentemente. La notazione usata ancora
oggi è quella di Leinbiz. Comunque Newton è il primo ad applicare il calcolo ai
suoi problemi di meccanica celeste o di fisica in generale.
AAR – Credo che il calcolo infinitesimale sia una vera
pietra miliare per la scienza.
SAR –Si. Dal calcolo infinitesimale derivano molte parti
della matematica. Solo ad esempio la geometria differenziale con cui Einstein
metterà a punto la Relatività Generale. Ed anche i gruppi continui (Lie Group)
che sono alla base di buona parte della meccanica quantistica.
AAR - Lie Group? Questa volta mi sono documentato ed
ancora una volta INTERNET mi ha fornito un aiuto. Attenzione alle traduzioni
frettolose i LIE GROUP non sono un Gruppo di bugiardi (lie), ma si riferiscono
allo studio del prof. Sophus Lie che ha sviluppato a fine ‘800 la teoria della
simmetria continua che caratterizza gli oggetti e le strutture descritte da
formule matematiche. Questo strumento teorico è indispensabile per capire molte
moderne teorie fisiche.Ma è possibile fare qualche esempio “facile” per capire
qualcosa del Calcolo infinitesimale?
SAR – Si. Per es. può aiutarci a capire il paradosso della
freccia di Zenone.
AAR – Se non ricordo male quella storia che raccontava il
filosofo Zenone: una gara tra Achille ed una tartaruga che parte con un
vantaggio di mezzo percorso ogni volta che Achille raggiunge il punto dove era
la tartaruga unistante prima, la tartaruga avrà percorso un altro pezzetto di
strada e così via all’infinito.
SAR - Il paradosso di Achille e la Tartaruga è
sicuramente il più conosciuto. Per risolverlo bisogna capire il significato di
numero periodico ovvero con infinite cifre decimali ripetitive a gruppi, ma che
è finito. Magari facciamo una sessione separata sui paradossi di Zenone e come
vengono risolti dalla matematica secondo il mio parere.
AAR – D’accordo lasciamo da parte Zenone, Achille, le
tartarughe ed i numeri periodici …accolgo il suggerimento di farne una
chiaccherata a parte.
Torniamo …..
Torniamo …..
SAR – ….. alla freccia. La velocità si può definire come
il rapporto tra spazio percorso e tempo impiegato. Se lo spazio in esame
diventa piccolissimo, diciamo infinitesimo, anche il tempo impiegato diventa
infinitesimo. Ma il loro rapporto tende ad un valore finito: la velocità
istantanea. E la freccia di Zenone all'istante t non è ferma. Si muove. Il
movimento esiste. Anzi forse il movimento è la vera essenza della meccanica e
della realtà. Ne riparleremo.
AAR – Non è facile capire come il rapporto tra due valori
infinitesimi diventa un valore finito.
SAR – E perché no.
Spazio alla fantasia e al calcolo. Provare per credere. È un processo di approssimazioni successive, ovvero il limite, che porta ad un valore ben definito. Certamente è poco per comprendere
il concetto di derivata di una funzione, ma spero sufficiente a far capire come
gli infinitesimi diventano un ingrediente fondamentale per studiare la fisica.
E quindi di qualunque campo dell'ingegneria!
AAR – Ho idea che sarà necessaria qualche altra nozione
di questi strumenti matematici che aiutano a studiare ed anche a comprendere
come funzionano i fenomeni fisici analizzandoli quasi con un microscopio
matematico.
A questo proposito mi viene in mente un esempio letto in un articolo
divulgativo anni fa: Se cade un seme di grano non sentiamo alcun suono, se
cadono mille semi sentiamo un gran rumore: un insieme di niente diventa
qualcosa di reale sembrerebbe un’assurdità!
SAR – Non è assurdo, è la logica del calcolo
infinitesimale. Vi ricordate dei punti di un segmento? Infiniti punti di
dimensione nulla danno un segmento reale. Fantasia? Poesia? Certamente si. Per
fare matematica ci vuole grande creatività e capacità di immaginazione. Anche
per la fisica. Ma è ora di lasciare Newton sul
suo piedistallo e di continuare il nostro viaggio che ci porterà alla
"luce" e quindi quasi a tutto.
AAR –
Giusto i Quanta di luce ci aspettano ed insieme a loro altri argomenti
nati nel
corso di questa chiaccherata come la soluzione dei Paradossi di
Zenone.
Alla prossima chiacchierata!
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