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Siamo arrivati alla
venticinquesima edizione del ForumPa e, se guardo indietro, posso vedere come
la Pubblica Amministrazione ha cambiato per migliorare il servizio al
Cittadino. Molte nuove tecniche sono nate e si sono sviluppate e la PA, nelle
sue mille articolazioni locali e nazionali, ha cercato di adottarle inserendole
in procedure e protocolli che spesso risalgono …. a leggi, regolamenti ed
abitudini napoleoniche.
Ogni anno il ForumPA
è caratterizzato da uno slogan che, per il 2014 era: PRENDIAMO IMPEGNI,
TROVIAMO SOLUZIONI.
L’Italia, o meglio
la PA italiana, ha due facce contrapposte. Secondo classifiche ufficiali,
ufficiose e reali è nei primi per i servizi che le varie amministrazioni
pubbliche centrali e locali sono in grado di erogare con il supporto di
INTERNET.
Le stesse
classifiche sono concordi nel certificare che la quantità d’uso di quei servizi
è molto ridotto e si avvicina allo zero.
Allora cominciamo a
guardare i numeri e chi meglio dell’ISTAT può darci qualche dettaglio
illuminante.
ISTAT ci dà il
seguente quadro su gli Italiani ed Internet:
Guardando con
attenzione questi numeri si ha uno spiacevole senso di sconforto: solo il 34%
degli italiani usano Internet tutti i giorni.
Allora questa grande
differenza tra, come direbbe un uomo di marketing, tra offerta e richiesta è
sicuramente legata alle due magiche parole “digital divide” cioè al divario che
esiste tra i 35 italiani su 100 che usano Internet ed i 65 che hanno solo delle
vaghe idee.
Qualche anno fa
molti, anche illustri, esperti sostenevano che questo divario digitale era
legato alla scarsa possibilità di collegarsi alla rete, in una parola la
mancanza di “banda larga”.
Io, poco illustre e
timido esperto, ho da sempre sostenuto che è il vero divario digitale è
culturale, cioè è legato all’incapacità di usare un computer in tutte le sue
forme, dallo smatphone al PC, dal tablet al totem self service.
Passeggiando tra gli
stand espositivi del ForumPA ed ascoltando gli interventi in vari convegni la
dicotomia tra quello che è, quello che potrebbe essere e quello che dovrebbe
essere è quasi tangibile.
Tutte le persone che
incontro al ForumPA parlano di soluzioni digitali, e.mail, e.gov, e.book e
mille altri e.xxx come se tutto fosse fatto. Poi penso a chi realmente usa
internet i Italia e le sensazioni si scontrano con la realtà.
Il “digital divide”
è stato argomento importante di molti dei convegni di ForumPA 2014. L’Agenzia
per l’Italia Digitale, cioè l’ente delegato a facilitare e regolare
l’attuazione della Agenda Digitale per l’Italia, ha pubblicato un “Programma
nazionale per la Cultura, la formazione e le competenze digitali” (http://www.agid.gov.it/competenze-digitali/programma-nazionale-competenze-digitali)AGID - Competenze digitali
Nella scuola
italiana partirà a settembre un modo diverso di gestire le classi e le
comunicazioni tra scuola e famiglia. Ma il problema sarà che non tutti i
docenti sono “sufficientemente abili” per usare questi strumenti che, tra
l’altro, non sono sempre disponibili.
Io ho voluto
concentrare questo ottimismo in alcuni tweet che ho lanciato in rete, slogan e
sogno insieme.
“I have a dream ….” enunciò
Martin Luther King ed io, scusate la mia
illusione di potenza, ripeto:
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