Interessante analisi dello stato dell’arte che il nuovo Direttore
di AGID si troverà avanti, dei problemi che dovrà affrontare e ci come potrà
affrontarli per fare in modo che anche in Italia il termine digitale sia
qualcosa oltre che una parola di moda. (Nello Iacono in Agenda digitale).
Le Linee Guida per le Competenze Digitali sono state il
risultato del proficuo lavoro di un folto gruppo di attori provenienti dai
mille settori delle attività politiche, di supporto e produttive italiane.
L’Osservatorio Nazionale esaminerà con continuità lo
sviluppo e l’applicazione delle Linee Guida nel mondo del lavoro o meglio potrà
suggerire come una migliore applicazione delle Linee Guida possa avere
conseguenze positive per tutto l’apparato produttivo inteso come parte
imprenditoriale e parte sindacale.
La partecipazione alla Gran Coalition for digital jobs,
lanciata dall’Europa, sarà il terreno di prova, di stimolo e di supporto di
tutte le iniziative italiane che vanno nella giusta direzione di allineare l’offerta
italiana di competenze.
Ma perché tutto ciò sia possibile e si sviluppi in modo
ordinato e corretto è necessario che esista una governance completa e condivisa, ma non intrusiva di tutto questo
processo.
Il Piano completo per lo sviluppo di questa azione
coordinata, e quindi sulle caratteristiche per una corretta governance, è ben
descritto da Nello Iacono nell’articolo cui ho fatto in precedenza riferimento
e del quale mi fa piacere copiare la conclusione:
“Un Programma
ambizioso che basa la sua possibilità di successo sulla capacità di mettere a
sistema le iniziative di eccellenza e la ricchezza delle competenze che in
Italia ci sono e non sono poche, e per fare questo punta a superare una
barriera culturale che non è specifica del digitale, e che antepone la
competizione alla collaborazione, il successo e la visibilità personale al
benessere comune. Un Programma che è, in questo, l’emblema del cambiamento
necessario.”
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