Una sentenza del Tribunale
di Roma che rigettato una richiesta di risarcimento di tre milioni di euro avanzata
nel 2011 da un sindaco contro una emittente radiofonica accusata di
diffamazione per una trasmissione su possibili abusi edilizi.
Questa notizia ha
smosso uno scambio di twitter con un avvocato giornalista la cui ultima domanda
è stata:” Magistratura lenta ok e
poi?”
Cercherò con queste “riflessioni
ignoranti” di rispondere a quella domanda.
La prima riflessione
riguarda il diritto di cronaca, cioè il diritto-dovere di ogni giornalista di
raccontare qualsiasi fatto avvenuto anche se risulta scomodo a qualcuno. Chiaramente
tutto il problema gira intorno alla parola “avvenuto”, cioè il riferimento è la
realtà e non l’interpretazione della realtà. E’ ovvio che su questo punto si aprirebbe una discussione
etico-filosofico-giuridica quasi infinita e difficilmente condivisa da molti.
Visto la difficoltà di
arrivare ad una condivisione di idee sui limiti accettabili da tutti al diritto
di cronaca, la mia idea è non siano necessarie nuove leggi e che basterebbe una
giustizia rapida ed efficiente per risolvere quasi totalmente il problema.
Provo ad esemplificare
disegnando un fatto e due possibili scenari.
I fatti reali sono:
- Il signor Tizio subisce una denuncia per aver commesso un fatto
infamante
- Il Giornalista Caio viene a conoscenza della denuncia e continua a raccontare
il fatto per una settimana e con dovizia di particolari con frasi che lo
fanno sembrare una verità confermata.
- Dopo una settimana la Polizia chiude il caso perchè l’ipotesi di reato
non sussiste.
- Tizio querela Caio per diffamazione e chiede miliardi di risarcimento
- Caio querela Tizio per “eccesso di querela” (non è un temine
giuridico, ma rende il concetto)
Gli sviluppi
successivi possono avere esiti diversi a seconda della rapidità con la quale si
svolgono.
Primo scenario
(purtroppo realistico) in attesa di un giudizio che verrà anni dopo:
- Tizio è additato al pubblico ludibrio perché “c’è scritto sul giornale”
- Caio ed il suo giornale sono sotto scacco per un possibile rischio di
dover pagare una somma esorbitante
- Dopo 10 anni arriva una sentenza, quale che sia, ma nessuno più
ricorda cosa è avvenuto e sia Tizio che Caio si sono rovinati …il fegato.
Secondo scenario
(purtroppo utopistico) con un giudizio rapido, cioè emesso quando sono ancora
presenti a tutti i fatti che hanno provocato il giudizio:
- Tizio ha una vera riabilitazione e forse anche un rimborso economico
per il danno subito
- Caio ed il suo giornale avranno la giusta pena per il loro “eccesso di
zelo”
- Dopo qualche giorno tutto è dimenticato e …tutti vissero felici e
contenti.
Cosa fa la differenza
tra i due scenari: una giustizia veloce che riconosce il vero ed evita danni
ulteriori.
All’inizio di questa
nota c’era la domanda: :” Magistratura
lenta ok e poi?”
Alla fine di questa nota una proposta di
risposta: “Magistratura veloce evita danni ulteriori e non servono altre 100
leggi da aggiungere alle 100.000 precedenti”.
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