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martedì 19 maggio 2015

Diffamazione, Verità e Giudici ...riflessioni ignoranti.

Una sentenza del Tribunale di Roma che rigettato una richiesta di risarcimento di tre milioni di euro avanzata nel 2011 da un sindaco contro una emittente radiofonica accusata di diffamazione per una trasmissione su possibili abusi edilizi.
Questa notizia ha smosso uno scambio di twitter con un avvocato giornalista la cui ultima domanda è stata:” Magistratura lenta ok e poi?”
Cercherò con queste “riflessioni ignoranti” di rispondere a quella domanda.

La prima riflessione riguarda il diritto di cronaca, cioè il diritto-dovere di ogni giornalista di raccontare qualsiasi fatto avvenuto anche se risulta scomodo a qualcuno. Chiaramente tutto il problema gira intorno alla parola “avvenuto”, cioè il riferimento è la realtà e non l’interpretazione della realtà.  E’ ovvio che su questo punto si aprirebbe una discussione etico-filosofico-giuridica quasi infinita e difficilmente condivisa da molti.
Visto la difficoltà di arrivare ad una condivisione di idee sui limiti accettabili da tutti al diritto di cronaca, la mia idea è non siano necessarie nuove leggi e che basterebbe una giustizia rapida ed efficiente per risolvere quasi totalmente il problema.
Provo ad esemplificare disegnando un fatto e due possibili scenari.
I fatti reali sono:
  1. Il signor Tizio subisce una denuncia per aver commesso un fatto infamante
  2. Il Giornalista Caio viene a conoscenza della denuncia e continua a raccontare il fatto per una settimana e con dovizia di particolari con frasi che lo fanno sembrare una verità confermata.
  3. Dopo una settimana la Polizia chiude il caso perchè l’ipotesi di reato non sussiste.
  4. Tizio querela Caio per diffamazione e chiede miliardi di risarcimento
  5. Caio querela Tizio per “eccesso di querela” (non è un temine giuridico, ma rende il concetto)
Gli sviluppi successivi possono avere esiti diversi a seconda della rapidità con la quale si svolgono.
Primo scenario (purtroppo realistico) in attesa di un giudizio che verrà anni dopo:
  1. Tizio è additato al pubblico ludibrio perché “c’è scritto sul giornale”
  2. Caio ed il suo giornale sono sotto scacco per un possibile rischio di dover pagare una somma esorbitante
  3. Dopo 10 anni arriva una sentenza, quale che sia, ma nessuno più ricorda cosa è avvenuto e sia Tizio che Caio si sono rovinati …il fegato.
Secondo scenario (purtroppo utopistico) con un giudizio rapido, cioè emesso quando sono ancora presenti a tutti i fatti che hanno provocato il giudizio:
  1. Tizio ha una vera riabilitazione e forse anche un rimborso economico per il danno subito
  2. Caio ed il suo giornale avranno la giusta pena per il loro “eccesso di zelo”
  3. Dopo qualche giorno tutto è dimenticato e …tutti vissero felici e contenti.
Cosa fa la differenza tra i due scenari: una giustizia veloce che riconosce il vero ed evita danni ulteriori.
All’inizio di questa nota c’era la domanda: :” Magistratura lenta ok e poi?”
 Alla fine di questa nota una proposta di risposta: “Magistratura veloce evita danni ulteriori e non servono altre 100 leggi da aggiungere alle 100.000 precedenti”.



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