15 ottobre 2015
E’ noto che l’offerta nel mercato telefonico, fisso e
mobile, è la più varia, articolata, personalizzabile, economicamente
vantaggiosa e …incomprensibile. Ogni operatore telefonico configura la sua
offerta ritagliando l’offerta della concorrenza e ricomponendola in mille modi
uguali e diversi.
Sono nati molti siti e blog che propongono di fare confronti
tra le offerte per tentare di aiutarti a trovare il contratto più giusto per le
tue esigenze. Per avere qualche idea sono è sempre utile cercare e confrontare.
Per l’offerta mobile poi l’intrico si fa più fitto perché oltre
al servizio le compagnie usano offrire un telefonino o smartphone di ultima
generazione “incluso nel prezzo di abbonamento”. E qui le cose diventano più
grigie perché poi talvolta ci si accorge di aver pagato a rate il doppio del
costo di mercato. Ma fin qui è “concorrenza in chiaro …e basta leggere.
Esistono poi “condizioni tecniche” che cercando si possono
conoscere, ma delle quali spesso ci accorgiamo a posteriori. Qualche esempio.
In Italia esistono solo pochissime reti fisiche vere alle
quali si appoggiano, sulla base di accordi contrattuali, tutti i provider di
servizi telefonici. Dopo aver firmato un contratto da 30 mesi ci si accorge che
il nostro provider si appoggia ad una rete che per caratteristiche tecniche “buca
male i muri” e praticamente funzione bene solo all’esterno. Per il telefono il
roaming risolve, ma per internet occorre …aspettare pazientemente la scadenza
dei 30 mesi!
In Italia non dovunque esiste un WiFi, cioè una connessione
aperta per usare Internet. Esistono due sistemi per poter usare “quasi ovunque”
il proprio portatile: comprare una “chiavetta USB”, e quindi fare un secondo
abbonamento telefonico, oppure usare il proprio smartphone come ponte cioè
sfruttando la cosiddetta funzione di Tethering. Tutto bene, poi si scopre che
uno dei principali provider telefonici internazionali non permette l’uso di
questa funzione.
Per le telefonate in Italia è previsto tra le società
fornitrici di servizi l’accordo di roaming telefonico, cioè si può usare per le
telefonate come rete preferita quella con alla quale si è abbonati e, come seconda
scelta, la rete che riesce ad agganciare. Per i collegamenti Internet il
roaming nazionale non si sa se esiste. Ho provato a chiedere al mio provider se
la modalità di roaming per Internet era compresa nel mio contratto …sto
aspettando una risposta!
Ultima finezza sono i “contratti in maschera” cioè il
contratto che prevede alcune regole che poi sono completamente e
strutturalmente cambiate, talvolat anche in meglio, da una offerta promozionale
che cambia completamente le condizioni contrattuali. Esempio pratico. Volendo
informarmi sulla clausola di “roaming Internet nazionale”, sono andato a prendere
in rete il “nome” del mio contratto e le clausole base. Con mio stupore leggo
che per la “mia tariffa” è previsto un costo telefonico con scatto alla
risposta, nessuna franchigia e pochi mega di Internet. Comprese sono anche 2
offerte speciali delle quali non ho trovato spiegazione. Per timore che
qualcuno a mia insaputa avesse cambiato “le carte in tavola”, chiamo il
servizio commerciale e un cortese operatore mi spiega che la tariffa base era
quella, ma che le due opzioni “segrete” mi davano tante ore di telefonate
gratis, collegamenti internet ad alta velocità e 2 gigabyte di traffico
internet. Ciliegina sulla torta: per il traffico internet quando raggiungo il
consumo di 1Gb, arrivano sms di perentori avviso; ho chiesto spiegazioni …nessuno
sa perché.
Conclusione di questa riflessione. Capisco che le ragioni
della concorrenza spesso richiedono “manovre difensive e diversive”, ma forse
sarebbe giusto ricordare che clausole in piccolo non sono più di moda e fa più
male un Cliente che le mette in piazza di 1000 clienti quasi soddisfatti.
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