22 novembre 2015
Lo scorso 10 novembre al convegno “LE PROFESSIONI SANITARIE ALLA SFIDA DELLA SANITA' DIGITALE” ho
avuto modo di ascoltare relazioni ed interventi al massimo livello da parte di
specialisti sanitari e specialisti tecnici che sono state utili capire che sull’argomento
esistono punti di vista diversi a prima vista non facilmente distinguibili e che,
ma questa è una mia idea, forse non erano ben individuati neppure da alcuni
degli specialisti presenti.
Ho riflettuto alcuni giorni prima di arrivare alle
conclusioni che spero possano essere utili per successive discussioni e per lo
studio di adeguate soluzioni.
Ho maturato la conclusione che è utile partire da alcune
definizioni semantiche:
1. Telemedicina:
cura del malato usando cultura medica mediante tecnologie digitali.
2. Sanità
digitale: organizzazione dei processi burocratici di supporto all'erogazione
dei servizi sanitari.
3. Cultura
medica digitale: uso di tutte le informazioni mediche raccolte attraverso la
telemedicina e la sanità digitale.
Il termine e.Health è, secondo me,
un ulteriore fattore di ambiguità perchè, quanto meno in Italia, viene inteso alternativamente
come Telemedicina o Sanità Digitale.
La prima affermazione che mi sento di fare è che i 3 termini
sono del tutto indipendenti e, in un primo tempo, possono esserne studiate le
caratteristiche, i vantaggi ed i problemi senza tener conto delle interazioni
che andranno esaminate solo quando saranno ben chiari tutti gli aspetti di
ciascuno.
Passiamo quindi alla “mia” visione di questi elementi base.
Telemedicina.
Il Consulto è un termine, e uno strumento, che i Medici
hanno usato quando, di fronte a pazienti o patologie particolari, volevano avere
il supporto di colleghi maggiormente specializzati.
Per secoli i consulti sono stati de visu, cioè lo
specialista si recava al capezzale del malato ed aggiungeva le sue considerazioni
a quelle del medico curante. Per comodità di discorso continuerò ad
identificare con specialista il team di persone collegate a distanza e con
medico curante il team di persone vicine al malato
Negli ultimi 100 anni l’avvento delle telecomunicazioni ha
facilitato i consulti anche a lunga distanza: il medico curante forniva, a
voce, sintomatologie e misure e lo specialista forniva consigli e suggerimenti.
L’avvento della rete e, soprattutto, la possibilità di
trasmissione veloce di molti dati ha reso l’interazione tra specialista e
medico curante molto più “intensa” in quanto la quantità di informazioni che
possono essere scambiate non si limita al semplice “scambio vocale” e lo
specialista è in grado di vedere direttamente il malato e tutti i risultati di
analisi strumentali (ecografie, TAC, RM, etc) che il medico curante effettua e
trasmette allo specialista.
L’aumento delle prestazioni delle reti ed il miglioramento
della qualità delle immagini hanno reso possibile anche la tele-operabilità cioè
lo specialista lontano, tramite apparecchiature speciali, può operare
direttamente sul paziente. E vorrei sottolineare che questo tipo di interventi
aggiungono solo la distanza ad interventi routinari di laparoscopia e
artroscopia, cioè interventi che sono seguiti dall’operatore su uno schermo e
sono eseguiti tramite strumenti chirurgici guidati a distanza.
La descrizione che ho fatto è molto riduttiva rispetto alle
reali possibilità di cura a distanza, telemedicina appunto, ma serviva solo per
esemplificare il concetto di cura del
malato usando cultura medica mediante tecnologie digitali.
Sanità digitale.
L’avvento della informatizzazione
dei processi ed il collegamento in rete degli operatori ha reso possibile una
migliore organizzazione della erogazione dei servizi sanitari ali cittadini sia
in regime di Servizio Sanitario Nazionale che in regime di prestazioni
privatistiche collegate a sistemi assicurativi.
La presenza di una efficiente rete permette
il collegamento e la trasmissione di informazioni tra tutta la catena operativa
che assiste il malato e cioè medico di base, specialista, gabinetti di analisi,
farmacia ed ente pagatore che può essere lo Stato per il SSN o una Compagnia di
Assicurazione.
L’uso della rete rende rapidi,
sicuri, controllati ed efficienti la prescrizione e l’erogazione dei presidi
medici e la loro disponibilità per il malato.
Se tutta questa “catena operativa”
è integrata e parla lo stesso linguaggio almeno su tutto il territorio nazionale,
si potrà parlare di effettiva SANITA’ DIGITALE cioè: organizzazione dei processi burocratici di supporto all'erogazione
dei servizi sanitari.
Cultura medica digitale
La diffusione dei processi di Telemedicina e di Sanità
Digitale rende possibile la creazione di una grande banca dati semplicemente raccogliendo
tutte le informazioni che transitano in rete durante l’esecuzione dei processi.
Le moderne tecniche di analisi e sintesi dei cosiddetti bigdata mettono a disposizione degli
operatori medici una messe di informazioni “certificate” di sussidio all’esperienza
del medico per l’emissione di diagnosi e prognosi supportate anche da
conoscenze estese nel tempo e nello spazio.
Le informazioni tratte da questo “Database Sanitario Globale”
potranno essere molto più utili di una “sperimentazione a doppio cieco” su
qualche decina o anche centinaio di casi!
Conclusione.
L’apparente banalizzazione che ho usato è solo una
esemplificazione massima di concetti che per loro natura sono complessi. Chiaramente
questa tecnica narrativa non vuole e non vuole essere riduttiva del concetto
che sta al centro di tutta la medicina e cioè quella ARS MEDICA che è la vera, centrale ed importante qualità che sono
il vero patrimonio del MEDICO che con il digitale aggiunge qualità esterne al
suo caduceo.
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