Attilio A. Romita 18
dicembre 2015
Dopo lunga e complessa gestazione è ora possibile leggere e
scaricare il libro “Le parole dell’innovazione …che un politico non può
ignorare” che, come dice il titolo, vuole essere un contributo alla conoscenza
dei tanti termini legati alla innovazione soprattutto digitale. Come indica il
sottotitolo è, quasi provocatoriamente, indirizzato ai politici cioè a coloro
che sono chiamati a regolare il cambiamento innovativo con leggi e decreti, ma
è anche di utile lettura per tutti anche “esperti” che non sempre “ricordano”
tutto.
Il libro è stato immaginato da Flavia Marzano e Nello
Iacono, presidente e vice presidente di Stati Generali della Innovazione, che
hanno individuato un centinaio di parole e concetti chiave legati
all’innovazione ed hanno chiesto la collaborazione di esperti reali per la
spiegazione delle parole chiave.
Per dare omogeneità alla stesura dei
contributi era stato suggerito un formato che i vari autori non sempre hanno
completamente seguito e, anche per questo motivo, è stata operata una scelta
finale di omogeneizzare gli articoli. Questa scelta ha avuto secondo me due
conseguenze importanti: la prima è che talvolta ha reso retrodatate delle
illustrazioni che trattano argomenti in rapida evoluzione, la seconda è che ha
cambiato la natura del libro da una viva antologia di contributi personali in
una sorta di omogeneo “Bignami”, con buona pace di quei volumetti che nei tempi
passati hanno aiutato tutti a passare gli esami.
Commenti e suggerimenti per l’evoluzione del libro sono
venuti i componenti dell’intergruppo parlamentare per l’innovazione (Palmieri,
Quntarelli e Coppola) che sono stati concordi nel valutare positivamente
l’iniziativa di diffusione della conoscenza (absiit iniuria verbis) e a
suggerire un continuo aggiornamento del libro per adeguarlo ai veloci
cambiamenti della tecnologia sempre più invasiva.
Interessante la discussione sul suggerimento di inserire un
nuovo lemma sulla “legge di Moore” che racconta come la velocità del
cambiamento nel campo della tecnologia digitale diventi sempre maggiore e
quella che 30 anni fa era misurata in anni ora si avvia ad essere misurata in
giorni e meno. Chiaramente questa accelerazione del cambiamento rende
necessario un nuovo modo di programmare azioni ed interventi che hanno bisogno
di tempi tecnici di sviluppo.
La risposta a questa esigenza di programmazione “in corso
d’opera” può solo essere basata su scelte di indirizzo a medio lungo termine e
su scelte di strumenti che è possibile verificare, cambiare, aggiornare
rapidamente.
Dal mio punto di vista, e come mio suggerimento ai politici,
chiamati a stabilire le “regole del gioco” attraverso le leggi, è, ovviamente e
non solo, di mantenersi aggiornati, ma di scrivere le leggi definendo i
concetti da seguire e non i tecnicismi da applicare. Mi rendo conto che è un
cambiamento radicale di come le leggi sono attualmente concepite: occorre
passare da una serie di dettagliatissime regole a pochi principi che di volta
il volta saranno applicati usando le tecniche disponibili. Ma il discorso sul
concepimento, la stesura e l’applicazione delle leggi merita una trattazione
molto più accurata di quella banale che un vecchio informatico può fare!
Vi consiglio di leggere il libro che è possibile scaricarlo gratis a questo link
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