di Attilio A. Romita 12
aprile 2016
Una considerazione generale su commedie
ispirate a film: il teatro ed il cinema sono strumenti artistici di realizzazione
di un testo completamente diversi ed il loro confronto quasi sempre tende a diminuire
gli aspetti positivi e ad esaltare gli aspetti negativi.
Al teatro il ritmo è
mantenuto dalle capacità recitative e mimiche degli attori, al cinema il ritmo
è facilitato dalla possibilità di superare facilmente i limiti di tempo e
spazio; al teatro applaudiamo la dichiarazione d’amore in versi di Cyrano, al
cinema ci farebbe sorridere lo stesso testo in una ambientazione moderna.
La divertente commedia cui ho
assistito ieri fa liberamente riferimento ad un famoso film del 1971 con lo
stesso titolo ed è interpretato da Walter Matthau insieme a Elaine May che ne
ha curato anche regia e sceneggiatura.
Bene ha fatto Mario Scaletta puntando
sulla recitazione scintillante degli attori e su rapide simulazioni di cambi di
scena ottenute con veloci attenuazioni delle luci.
La trama è abbastanza semplice: Orazio
ex.ricco, dopo aver dilapidato il suo patrimonio, decide di malavoglia di
sposare una ricca fanciulla e subito dopo di ucciderla per ereditarne le
ricchezze. Il giallo evolve in commedia se l’ereditiera, Albertina, è una imbranata
studiosa di insetti capace, con la sua reale ingenuità, di risvegliare sentimenti
d’affetto e protezione nel novello sposo che riteneva aver sepolto questi
aspetti del suo carattere.
Vero deus ex machina della commedia
è la governante Nunziatina che suggerisce e spinge Orazio ad un matrimonio
riparatore delle sue sostanze sposando una ricca ereditiera. Ed è sempre
Nunziatina, in abiti di donna fatale popolare, che irretisce il mafioso, Lucky
Bonanno, cui Orazio era ricorso per un prestito. Accanto a loro l’avvocato
Enrico, procuratore di Orazio e di Albertina, e Floriana che fa conoscere Albertina all’amico
Orazio.
Gianfranco Jannuzzo ci racconta un
Orazio che con continuità è altero scapolo, timoroso questuante, scaltro profittatore
ed infine affettuoso amante.
Debora Caprioglio è una Albertina
sempre credibile sia nei panni della impacciata professoressa sia quando
difende il suo amore contro chi vorrebbe proteggerla dai pericoli di un falso
amore.
Antonella Piccolo è Nunziatina la
governante fedele che intriga e traffica per facilitare la vita al suo “padrone”.
Antonio Fufaro è l’avvocato Enrico,
Cosimo Coltraro è il mafioso Lucky Bonanno e Claudia Bazzano è Floriana.
La scena, sempre essenziale è di Salvo Manciagli,
i costumi sono
di Dora Argento e la
regia di
Patrick Rossi Gastaldi.
Tanti applausi a scena aperta per
sottolineare battute e momenti scenici particolarmente efficaci e divertenti.
Molte chiamate a fine spettacolo hanno concluso 2 ore e mezzo di spettacolo
piacevolmente trascorse.
Si replica a Roma sino al 24 aprile
2016.
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