di Attilio A. Romita 3
agosto 2016
Per arrivare ad una soluzione valida
di importanti problemi esistono vari modi, ma una vera soluzione deve sempre
essere condivisa, pratica, programmata ed economicamente sostenibile.
In Italia, ma forse anche nel mondo,
tutte le amministrazioni pubbliche delle grandi città “civilizzate” devono
affrontare il problema della “mondezza”,
cioè dei rifiuti che aumentano in modo forse spropositato.
Vorrei fare alcune considerazioni
generali che potrebbero anche essere di suggerimento per avviare a soluzione il
grave problema dei rifiuti che oggi deve affrontare il governo della città di
Roma e per far ciò tento un esame delle modalità e dei vincoli della soluzione
stessa.
Condivisione. Per definizione il
rifiuto è qualcosa ritenuto inutile e da “buttare via” e si paga la “tassa dei
rifiuti” perché qualcuno risolva il problema. Ma il “qualcuno” non ha avuto,
non ha e non avrà mai la bacchetta magica e talvolta perde tempo con soluzioni
palliative. La scelta migliore sarebbero soluzioni CONDIVISE che ovviamente prevedono
tempi di realizzazione non sempre brevi e spesso periodi di peggioramento prima
di arrivare a soluzione. Per arrivare alla condivisione il politico non deve
inseguire inesistenti soluzioni soddisfacenti per tutti. Nemici della
condivisione sono gli “esperti sfortunati” che evidenziano solo alcuni aspetti
negativi per godere di 5 minuti di notorietà. Il Mondo Reale è una quantità
definita e qualsiasi decisione è figlia di una scelta che in molti casi può
essere la “non peggiore” …ma il politico ha paura di questo tipo di scelte e
talvolta si indirizza verso la peggior strada semplice.
Praticità. Una soluzione è
condivisa se sono evidenti gli aspetti pratici che possono anche richiedere un
periodo più o meno lungo per l’attuazione. Nel mondo reale non esiste la
bacchetta magica e esistono quasi sempre soluzioni che per il bene generale
possono avere qualche aspetto negativo. Una soluzione pratica non potrà mai
rispettare l’acronimo americano “NIMBY –
not in my backyard” cioè “non nel mio cortile”. I rifiuti sono una cosa “sporca”
e reale ed il loro trattamento può solo avvenire in luoghi reali, ovviamente
con il massimo rispetto per le regole igieniche, ma anche con qualche innocua “puzza”.
Non bisogna aver paura di dirlo, non si può evitarlo …per chi è sfavorito potrà
essere prevista una riduzione di tasse!
Programmata. La programmazione è
il primo passo per la soluzione di un problema e non dà risultati
immediatamente visibili. E’ compito del politico favorire una pratica soluzione
cercando la condivisione tramite corrette
informazioni e spiegazioni sul processo pratico che si sta mettendo in atto. Un
processo ha buone probabilità di successo se è guidato da una programmazione capace
di analizzare e guidare tutte le azioni necessarie per arrivare alla soluzione
finale. Una buona programmazione deve garantire il risultato, ma deve anche
prevedere la messa in atto di tutte le azioni “collaterali” capaci di rendere
noti ed evidenti i risultati intermedi anche dal punto di vista di rispetto dei
tempi. Nel periodo di sviluppo di una soluzione deve essere sempre presente il
pericolo rappresentato dai “cercatori di scoop” che dovrebbero sempre essere
prevenuti da corrette azioni informative preventive che hanno il solo difetto di essere quasi sempre “impolitiche”
e questo è sempre politicamente spiacevole, ma deve essere …messo in programma!
Economicamente sostenibile. Le
precedenti condizioni dipendono dall’esperienza e dalla capacità manageriale e
politica di chi le propone. Quasi mai esiste una sostenibilità economica incondizionata
e quindi devono essere ben chiari eventuali aspetti negativi come aumenti di
tassazione che però devono essere chiaramente individuati e limitati nella quantità
e nel tempo. La soluzione di un processo complesso richiede sempre lunghi
processi di attuazione durante i quali devono essere attuate misura temporanee
di sopravvivenza con aumento di costi e scarsi vantaggi immediatamente visibili.
Per esemplificare nel caso dei rifiuti un temporaneo raddoppio di costi per smaltirli adeguatamente mentre, per alcuni
anni, vengono costruite delle “stazioni avanzate di smaltimento”. Una soluzione
valida deve prevedere i giusti guadagni per tutti gli attori partecipanti, ma
spesso gli ingenti valori economici possono mettere in gioco alcuni “aspetti
umani egoistici” …in pratica c’è sempre qualcuno che tenta di guadagnare più
del giusto. La condivisione del problema e la praticità e programmazione
chiaramente conosciute rendono possibile l’accettazione di costi temporanei che
devono sempre essere resi evidenti, noti e verificabili.
Queste riflessioni vorrebbero
sottolineare che le soluzioni si possono trovare, ma non si devono mai nascondere
gli aspetti reali con irreali considerazioni valide solo per santi e filosofi.
Per dirla con il Poeta “fatti non fummo per vivere come bruti, ma
per seguire virtute” e soprattutto “conoscenza”.
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