di Attilio A. Romita 18
aprile 2017
Ieri sera assistendo a questo spettacolo mi è venuta in
mente il detto latino “ridendo castigat mores”. Ho fatto qualche ricerca e ho
scoperto che questa frase, contemporanea a Molière, era stata scritta dal
letterato francese J. de
Santeuil per un busto di Arlecchino alla Comédie Italienne a Parigi
Molière, dopo esser stato attore, ha scritto una ventina di
opere teatrali i cui protagonisti sono spesso diventati pseudonimi di aspetti
non proprio commendevoli del genere umano.
Una persona gretta ed avara la
definiamo Arpagone, per un ipocondriaco malato immaginario usiamo il nome di
Argante, e chi è Tartufo se non un consigliere falsamente benpensante.
Monsieur Jourdain è un ricco borghese che pensa che una
parvenza di nobiltà si può acquisire apprendendo gli stili di vita che secondo
lui definiscono la nobiltà di un uomo. Questa disperata volontà di nobilitarsi
rende Monsieur Jourdain facile vittima di un gruppo di falsi maestri il cui
scopo è solo il personale guadagno. Ecco Dorante, uno squattrinato conte e la
Marchesa Dorimene, sua amante, che derubano Jourdain che si sente onorato della
loro furbesca amicizia. E poi un gruppo di falsi maestri esperti solo nell’arte
dell’imbroglio.
Madame Jourdain, la moglie del protagonista, cerca con tutti
i mezzi di far rinsavire lo sciocco marito. Il punto di svolta si ha quando
Jourdain vorrebbe che la figlia Lucilla sposasse il conte Dorante per acquisire
una qualche frazione di nobiltà invece del giovane ricco borghese Cleonte.
Come in tutte le commedie il deus ex machina è il servitore
di Cleonte, una specie di Brighella francese di nome Coviello che traveste il
suo padrone da figlio di un immaginario Gran Turco desideroso di sposare
Lucilla. Il trucco della nobiltà turca è vincente e, come in tutte le favole
educative, Monsieur Jourdain è lasciato solo e sommerso dal ridicolo mentre
tutte le altre coppie si uniscono felicemente.
Emilio Solfrizzi disegna
un perfetto Monsieur Jourdain quanto basta sopra le righe. Insieme a lui Viviana Altieri, Anita Bartolucci, Fabrizio Contri, Cristiano Dessì,
Nico Di Crescenzo,
Lisa Galantini, Lydia
Giordano, SimoneLuglio, ElisabettaMandalari
e RobertoTurchetta che oltre ad interpretare i vari personaggi “recitanti”
cantano e ballano vari siparietti musicali che rendono più piacevole lo
spettacolo.
Le scene sono di Andrea Taddei
ed i costumi di Sandra Cardini. La regia di
Armando Pugliese.
Circa due ore di divertente
spettacolo per una piacevole serata tutta da godere
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