di Attilio A. Romita 16
maggio 2017
Ieri, mentre andavo al Quirino per assistere a questo
spettacolo mi domandavo: “chi è stata Frida Kahalo? Una pittrice è la risposta ovvia, ma non
risponde realmente alla domanda. Cercando su Internet si trovano tante notizie
biografiche e si ha la notizia di una persona drammaticamente sfortunata a
causa di danni fisici che la hanno colpita sin dalla nascita e da un grave incidente
automobilistico che avrebbero fiaccato chiunque, ma non Frida Khalo.
Chi è stata realmente Frida Kahalo? Lo spettacolo di ieri,
che non è una biografia, ce lo fa intuire narrandoci i suoi pensieri e la sua
voglia di vivere attraverso la sua pittura e la lettura dei suoi quadri che
sono specchio del suo animo e racconto delle sue esperienze.
“…alla donna
disse: Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con
dolore partorirai figli” è scritto nella Bibbia. Questa frase può essere il
sottotitolo del primo quadro, “il parto” che con scioccante realismo narra il
dramma di Frida figlia non voluta che non potrà mai essere madre.
Lo “autoritratto
con i capelli corti” potremmo definirlo in termini moderni lo outing di una
donna che si sente anche uomo e cerca di rappresentare la sua doppia sessualità
tagliandosi i capelli ed indossando abiti troppo grandi per lei.
La scena macabra
di una donna accoltellata più volte da un uomo è il racconto del tragico rapporto
con il pittore Rivera che ricambiava il suo grande amore con continui
tradimenti che subiva come colpi fisici al suo cuore.
La donna nella vasca da bagno è il desiderio di non sentire
il suo corpo fisico che l’acqua rende leggero.
E come questi altri quadri sono descritti come testimonianze
di una vita intensamente vissuta e sofferta.
Alessia Navarro è di Frida Khalo appassionata interprete e, dei
suoi quadri, protagonista.
Giulia Barbone, bravissima ballerina moderna, tesse il fil-rouge
tra i racconti dei vari quadri ed in certo modo alleggerisce la tragica
tensione che ogni opera crea.
Insieme a loro Gianluca Gobbi è Ravera il marito di Frida e
Giulia Santilli di volta in volta antagonista, nel senso classico, dell’interprete
di Frida.
La regia di questo spettacolo è di Alessandro Prete che
governa l’alternarsi continuo di parti recitate e costruzione proiettata dei
quadri della pittrice.
Tantissimi applausi hanno concluso lo spettacolo che ci ha
aiutato ad andare molto oltre nella personalità di Frida Kahlo, pittrice, donna
e forse un po’ uomo, figlia e non madre, politicamente impegnata …una persona
viva dei nostri tempi.
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Nota dello spettatore: con questo spettacolo si conclude la
stagione 2016-2017 ed avremo modo di rincontraci a Ottobre con il primo
spettacolo della nuova stagione della quale vi ho dato notizia qualche giorno
fa in una precedente nota.
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