di Attilio A. Romita 7
febbraio 2018
Quale
migliore racconto dello spettacolo che le parole dello stesso autore, Schiller:
“La mia Luise Millerin (primo titolo
della commedia) possiede proprietà che poco si addicono al teatro così come è
concepito oggi. Per esempio, la miscela gotica per cui il comico avvicenda il
tragico, il capriccio, l’orrore. E, malgrado gli sviluppi procedano abbastanza
tragicamente, ci sono personaggi e situazioni esilaranti che spezzettano lo
svolgimento dell'azione.”. Con questi ingredienti Schiller ha raccontato
l’eterna storia dell’amore contrastato tra due giovani “socialmente” diversi.
Romeo e
Giulietta sono gli illustri prototipi, molti fotoromanzi gli epigoni e “Intrigo
ed Amore” una versione teatrale. Ferdinand, figlio del Presidente Von Walter,
si innamora della figlia, Luise, dell’umile musicista Miller. Ma i piani del
nobile ed arrivista genitore sono diversi: Ferdinand dovrebbe sposare la
“favorita” del Principe per “migliorare” la sua posizione personale nelle
grazie del Principe stesso. Qualsiasi azione diretta del Presidente è inutile perché
grande e profondo è l’amore che lega Luise e Ferdinand. La situazione è
sbloccata dall’intervento da Wurm, segretario di Von Walter e viscido “verme”
come indica anche il suo nome tedesco. La trama è semplice: ingelosire
Ferdinand con una falsità creata ad arte. Il finale, visto che si tratta di una
tragedia, è uno solo possibile: il suicidio dei due giovani e la disperazione
dei genitori.
Tutto il
racconto si svolge in una scena non scena: il palcoscenico, sempre aperto ed arredato
da alcune sedie intorno ad un pianoforte …il resto è lasciato all’immaginazione
degli spettatori.
Più dei
protagonisti, personaggio centrale è “il consigliori” Wurm che nei tratti e
nella recitazione mi ha ricordato il pessimo Sir Bliss, il serpente, personaggio
analogo del Robin Hood nella versione cartoons di Walt Disney.
Interpreti
della storia sono: Stefano Santospago, il Presidente Von Walter, Simone Toni, Ferdinand suo
figlio, Roberto Alinghieri, Von Kalb Maresciallo di corte, Mariangeles Torres. Lady Milford,
favorita del Principe, Andrea Nicolini, Wurm segretario del
Presidente. Enrico Campanati, Miller maestro di musica, Orietta Notari, Frau Millerin
sua moglie, Alice Arcuri, Luise sua figlia Sophie, Daniela Duchi, cameriera di
Lady Milford, e Marco Avogadro e Nicolò Giacalone,
due camerieri.
La regia è di MARCO SCIACCALUGA, la scena e costumi sono di Catherine
Rankl, le musiche di Andrea Nicolini e le luci di Marco D’Andrea.
Come
dichiarato dall’autore, in questa opera “… la miscela gotica per cui il comico avvicenda il tragico, il
capriccio, l’orrore…” sono perfettamente rispettate nella messa in scena
della Compagnia del Teatro di Genova ed è proprio questo alternarsi di situazioni
e narrazioni che rende piacevole assistere ad uno spettacolo di quasi tre ore
che ha raccolto molti applausi al suo termine.
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