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mercoledì 28 febbraio 2018

al teatro Quirino “La signora delle Camelie” di Alexandre Dumas fils



di Attilio A. Romita                                                           28 febbraio 2018

Numerose opere letterarie, teatrali e cinematografiche si sono ispirate alle reali vicende di Marie Duplessis, pseudonimo di Alphonsine Rose Plessis, che è stata una celebre di cortigiana parigina di meta ‘800. E forse in questa “Signora delle Camelie” c’è anche qualcosa di autobiografico perché Alessandro Dumas figlio fu amante per circa un anno della Duplessis

La trama, o meglio il disegno dei personaggi è abbastanza noto. Armando Duval, giovane di buona famiglia borghese, conosce Margherita Gautier e se ne innamora perdutamente. La giovane, visto il suo particolare mestiere, respinge Armando, ma ben presto è conquistata e onestamente lo ricambia. Due fatti fanno precipitare la storia: Margherita è segnata senza scampo dalla tisi; il Conte Duval, padre di Armando, interviene per chiederle di lasciar libero il figlio perché la sua storia con una cortigiana sarebbe disonorevole per tutta la famiglia Duval e soprattutto compromettente per la giovane sorella di Armando. Margherita accetta di allontanare senza ragioni evidenti Armando. Il dramma volge al termine: Margherita muore e, solo allora, Armando scopre di essere stato amato sino all’ultimo e che la separazione era solo stato un atto d’amore verso la famiglia Duval.
Nella messa in scena di un romanzo come questo sarebbe stato facile cadere in “trappole romantiche da fotoromanzo” soprattutto in una realizzazione di prosa nella quale la musica è un ausilio e non un supporto fondamentale come il canto ed il suono di un’opera lirica.
Il regista di questa realizzazione coadiuvato da attori molti bravi ha disegnato una scena bassa, delimitata da uno sfondo e delle quinte rosso scuro, spesso fumosa e con pochissimi elementi: due sedie e un tavolinetto alternati ad un divanetto. Lo spettacolo si compone di scene molto brevi che rapidamente si susseguono per raccontare i momenti salienti della storia.
Marianella Bargilli è una Margherita di volta in volta allegra, triste, romantica e splendida interprete di un travolgente can-can iniziale.
Ruben Regillo è Armando credibile interprete di un romantico innamorato e di un amante abbandonato.
Silvia Siravo è Prudance, collaboratrice di Margherita. Carlo Greco è Monsieur Duval, padre di Armando.
L’adattamento, le scene e la regia sono di Matteo Tarasco. I costumi sono stati realizzata dalla “Accademia Costume&Moda, Roma-1964” diretta da Andrea Viotti. Le musiche sono di Mario Incudine e le luci di Gigi Ascione.
Moltissimi applausi a fine spettacolo da parte di un pubblico molto coinvolto dalle vicende, peraltro molto conosciute, dei protagonisti.

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