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giovedì 22 febbraio 2018

al teatro Quirino “Le memorie di Adriana” di Adriana Asti.


di Attilio A. Romita                                                             21 febbraio 2018

Adriana Asti è sulle scene dal 1951. Il plurale è adeguato perché da oltre 65 anni ha lavorato per il teatro, il cinema e la televisione con i maggiori registi di tutto il mondo e che ricorda in questo spettacolo che è insieme narrazione della sua vita e citazione di cavalli di battaglia sempre raccontati con lucida e partecipata recitazione.

Per questo racconto sceneggiato, forse per civetteria d’artista, Adriana Asti finge ritrosia a presentarsi sulla scena e la storia è presentato da un suo alter ego, la segretaria di una vita, interpretata sempre dall’attrice.
E’ difficile citare i nomi di tutti i registi per i quali ha lavorato e, scusandomi per qualche mia dimenticanza, è giusto citare Giorgio Strehler, Luchino Visconti, Pier Paolo Pasolini, Bernardo Bertolucci, Vittorio De Sica, Luis Buñuel, Tinto Brass, Mario Landi e Sandro Bolchi. Di ognuno Adriana Asti ha raccontato un episodio, una frase, un complimento ed un commento che ha evidenziato con la simpatia e l’ironia che la hanno sempre accompagnata. Per esempio, commentando il suo periodo di “recitazione nuda”, ha detto che è stato il suo momento d’attrice più felice perchè non aveva paura o problemi di errori visto che gli spettatori “distratti dal suo corpo” non avrebbero fatto caso a imprecisioni recitative.
Molti sono stati gli applausi a scena aperta per le citazioni ed il ricordo puntuale di momenti particolarmente coinvolgenti dei tanti suoi lavori di attrice.
Per collaborare alla finta “non messa in scena della vita di Adriana Asti” hanno partecipato Giuseppe Di Benedetto, al pianoforte, Pietro Micci, il direttore di scena, Andrea Narsi, un informatissimo ammiratore, Paolo Roda, il tecnico e Antonella Fuiano, la sarta.
Lo spettacolo è nato di una idea di Adriana Asti e Andrée Ruth Shammah che ha curato anche adattamento teatrale e regia del libro “Ricordare e dimenticare, conversazione tra Adriana Asti e René De Ceccatty”.
Per la messa in scena hanno partecipato: Federica Di Rosa, per la drammaturgia, Gian Maurizio Fercioni, per le scene e i costumi, Alessandro Nidi, per le musiche e Domenico Ferrari per le luci.
Al termine dello spettacolo tanti applausi e ripetute chiamate. All’uscita ho sentito tante citazioni da parte di spettatrici e spettatori che ricordavano le più varie ed importanti performance di Adriana Asti e si felicitavano di vederla sempre molto in forma e felice di raccontarsi sul palcoscenico.

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