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martedì 30 ottobre 2018

In Ricordo di un amico: Giorgio Zoli

 Ottobre 2018

Un anno fa con il mio amico Giorgio Zoli decidemmo di dedicare un “Colloquio del pianerottolo” al centenario della Rivoluzione di Ottobre.
Giorgio scrisse il testo base e cominciammo a lavorarci per farlo diventare un colloquio. Purtroppo la sua salute cominciò ad aiutarlo sempre meno e questo racconto storico …restò nel cassetto.
Un mese fa Giorgio ci ha lasciato e mi sembra giusto ricordarlo con questo suo scritto.
Questo "colloquio non colloquio" è l’ultima pagina delle storie del pianerottolo e  resta un esempio di come si può parlare di temi seri in modo tranquillo appunto come ...due vecchi amici sul pianerottolo.

1       La Rivoluzione Russa (1917)

1.1         Premessa sulla Comune di Parigi: la prima rivoluzione proletaria (1871-1872).

Dopo la guerra franco-prussiana, con la vittoria tedesca di Sedan scoppiò la rivolta proletaria a Parigi, il governo di Thiers reagì energicamente, chiedendo anche l’aiuto delle truppe tedesche per sconfiggere i comunardi. L’andamento della rivoluzione d’ottobre fu influenzato dalle considerazioni scritte da Marx e Lenin sulla Comune di Parigi. Le principali critiche riguardavano la mancanza d’organizzazione e di un partito guida.

1.2         Il caos e la fine della Russia zarista

Alla vigilia dello scoppio ella prima guerra mondiale(1914-1918) fu eletta la Duma, l’assemblea Legislativa e Costituente,  e fu formato il governo provvisorio di Kerenskj che però era sostenuto da un miscuglio di partiti classisti e rissosi. Nella Duna la minoranza -menscevichi- era formata da cadetti, da socialisti rivoluzionari e da zaristi mentre la maggioranza - bolscevichi - era formata da generali antirivoluzionari ai quali si aggiunsero soldati, contadini ed operai.
A marzo del 1917 lo Czar, imperatore, rinuncia al potere supremo e si dimette, e questo segna la fine della monarchia assoluta e dell’assolutismo zarista. Il potere esecutivo resta in mano al governo provvisorio di Kerensky.

1.3         -La rivoluzione a San Pietroburgo.

Nel periodo dal 26 febbraio al 3 marzo 1917I i SOVIET (gruppi genuinamente democratici organizzatisi spontaneamente fin dal 1905) proclamano scioperi e sommosse che proseguiranno sino all’arrivo di Lenin che il 4 aprile 1917 fece il famoso discorso dall’autoblinda nella piazza della stazione di Finlandia. Il suo principale scopo fu l’organizzazione del Partito Comunista Bolscevico e gli permise di ottenere la maggioranza nel soviet di Pietrogrado.
 La prima insurrezione armata iniziò la notte del 25 ottobre e durò sino al 7 novembre 1917 e, a seguito dell’assalto al Palazzo d’Inverno, provocò il disfacimento del governo provvisorio e la fuga di Kerensky sull’automobile dell’ambasciata americana.
La sequenza delle giornate rivoluzionarie fu documentata e raccontate nel famoso libro “I Dieci Giorni che sconvolsero il Mondo” dal famoso giornalista americano John Reed da poco giunto in Russia per fare la cronaca della rivoluzione in atto
Lenin, pur richiamandosi ai Soviet (organismo rivoluzionario democratico costituito già dal 1905 da soldati, operai e contadini) e pur dichiarando di voler instaurare la dittatura del proletariato, iniziò ad operare per consegnare il potere al Partito Comunista Bolscevico.

1.4         Lenin ha la maggioranza al Soviet.

A seguito della rivoluzione di febbraio-marzo 1917, Lenin, avendo ottenuto la maggioranza al Soviet di Pietrogrado, diede ordine di eliminare subito il governo provvisorio di Kerenskj. Le guardie rosse, organizzate da Trosky, nella notte del 7 novembre 1917 assalirono il Palazzo d'Inverno e dispersero i membri del governo provvisorio.
Il giorno dopo, 8 novembre, Lenin diede ordine di assalire la fortezza di Pietro Paolo, intanto, i marinai di Kronstadt dall'incrociatore "Aurora sparavano cannonate sui palazzi del vecchio potere.
Il nuovo potere andava lentamente consolidandosi sempre più concentrato nelle mani dei dirigenti del Partito Comunista che a questo punto era divenuto maggioranza nella Duma.
I nuovi commissari, nominati da Lenin e Trosky a nome del Partito Comunista con funzioni da ministri, cominciarono ad emettere le prime disposizioni del nuovo regime. I punti principali voluti dai soviet riguardavano soprattutto la distribuzione della terra ai contadini, e la conclusione della guerra divenuta insostenibile.

1.5         Il comitato militare rivoluzionario

Dopo la guerra civile e la Pace di Brest Litovsk (marzo 1918), già' ai primi di novembre 1917. si formò' il comitato militare rivoluzionario, per realizzare tutte le azioni armate necessarie a instaurare la dittatura del proletariato, quindi del partito comunista. Si passa da quella che doveva essere la dittatura dei soviet (nata dal popolo) alla dittatura del partito comunista che giudicava inadeguato il pensiero dei Soviet stessi.
Altri organismi furono creati per promuovere le rivoluzioni in altri paesi. Il Cominform, ad esempio, dava informazioni sull’andamento della rivoluzione in Russia.  mentre Comintern, cercava di promuovere le rivoluzioni proletarie negli altri Paesi, come la rivoluzione Cinese che era ancora in corso all’epoca. Questo movimento rivoluzionario si diffuse in altri paesi come la Germania, l’Italia (Gramsci 1921 – costituzione del PCI), l’Ungheria, la Romania, la Jugoslavia…

1.6         LENIN inizia la scalata al governo

Il governo comunista, sotto la guida di Lenin, iniziò la formazione dello stato federale URSS, man a mano che, con il proseguimento vittorioso della guerra civile, si formavano le singole repubbliche socialiste sovietiche. Nel frattempo il nuovo governo comunista tendeva alla collettivizzazione più accentuata: le fabbriche dovevano divenire tutte statali, mentre per le terre si tendevano a costituire kolkoz (cooperative agricole) sempre meglio organizzate e più ampie, con produzioni specializzate, secondo la natura dei terreni.   

1.7         La dittatura dei Soviet

Quindi la dittatura non fu del proletariato e neppure dei soviet, ma interamente del P.C.(b = bolscevico).  I temi principali da discutere e deliberare erano due: la terra ai contadini e la cessazione della guerra con la firma di un trattato di pace. Inoltre nel dicembre 1918 fu deciso il trasferimento della capitale a Mosca e la cessazione totale della servitù della gleba con altri residui di diritti feudali. Lenin, pur richiamandosi ai soviet, affidò tutto il potere al Partito Comunista dell'URSS che raggiunse il massimo livello organizzativo nella Persona di Stalin, segretario del P.C. e Presidente del Soviet Supremo di tutte le Repubbliche socialiste sovietiche; la minoranza menscevica con tutti gli altri partiti e gruppi politici furono messi a tacere, mentre i dissidenti furono avviati in Siberia nei Campi di rieducazione.

1.8         Lenin lancia la NEP - Nuova Politica Economica (1921)

Lenin si rese conto che l’economia collettiva non si sviluppava adeguatamente in modo da soddisfare i bisogni di tutti i consumatori, quindi decise di lanciare la NEP, cioè la Nuova P0litica Economica, che permetteva a piccoli esercizi commerciali o a singoli contadini oppure a singoli coltivatori kolkosiani di vendere direttamente a singoli individui o famiglie.

1.9         il ritorno a MOSCA capitale

Lenin rimase sempre a Pietrogrado, mentre tutti gli altri dirigenti comunisti anelavano di ritornare a MOSCA, poiché' San Pietroburgo era il simbolo più' sfacciato dell'assolutismo zarista. Così' già nel dicembre 1918 fu deliberato che Mosca era la capitale dell’URSS e nel 1921 la maggior parte dei burocrati e politici, tornarono a Mosca, la capitale di sempre.

1.10       Da Lenin a Stalin.

Nel 1924, alla morte di Lenin, a Mosca fu scelto Stalin alla guida del P.C. Intanto la guerra civile era terminata e l’esercito rosso che era riuscito a riconquistare la maggior parte dei territori appartenuti all’ex impero zarista ricostituì la nuova nazione russa.
Dopo il termine della guerra civile e sotto la dittatura stalinista, cominciarono gli Anni bui del nuovo potere in Russia, che formalmente si definiva "sovietico”: il popolo era stato esautorato e politicamente non contava nulla e si alimentavano le denunce anche in famiglia e i dissidenti erano processati e mandati in Siberia a scontare la Pena.  Negli anni 1931 ci furono le epurazioni e i grandi processi staliniani contro chiunque fosse considerato nemico della patria socialista. Soprattutto gli intellettuali poiché' non Seguivano i canoni morali del Partito Comunista e del realismo socialista.

1.11      Il periodo stalinista  (1931-1945)

Con l’ascensione di Stalin al potere, Trosky, ebreo e fervente sostenitore dell’ideologia di Lenin, fu esautorato e alla fine della guerra civile (1924) destituito e poi esiliato da Stalin e nel 1940 fatto uccidere da un sicario nell’esilio messicano…
A questo punto iniziarono le purghe del Partito Comunista Stalinista e di conseguenza iniziarono processi e deportazioni di dissidenti in Siberia.
Nel 1931 vi fu una terribile carestia in Ucraina dove la popolazione ucraina iniziò il boicottaggio contro le nuove disposizioni del regime comunista che di fatto smentivano quanto stabilito dalla Nuova Politica Economica (N.E.P.) di Lenin e iniziò la persecuzione dei kulaki e dei liberi commercianti di derrate alimentare. Questo provocò una grave carestia in Ucraina perché anche le persone obbligate non consegnavano grano e altri prodotti alimentari agli ammassi.
La reazione dei dirigenti comunisti fu feroce al punto di provocare la fame nella popolazione agricola con sommosse e alte gravi conseguenze.

1.12      Il patto Molotov Von Ribbentrop

Nel 1941 Stalin fece firmare il vergognoso patto di non belligeranza tra Molotov e Von Ribentrop, che rappresentava l’amicizia con i tedeschi nel chiaro tentativo di non essere coinvolti nella guerra che stava per iniziare. Nonostante detto patto la Germania invase la Russia e la Polonia e iniziarono massacri indiscriminati della popolazione e l’apertura dei campi di concentramento per gli Ebrei.
Nonostante quanto previsti dalla pace di Brest-Litovstok (1918), che permise alla Russia di uscire dalla Prima Guerra Mondiale, il proditorio attacco tedesco obbligò la Russia a entrare nelle Seconda Guerra Mondiale.
Dopo la lunga e decisiva resistenza a Stalingrado nel 1943 i generali tedeschi, in contrasto con le direttive di Hitler, dovettero accettare la resa incondizionata ai Russi. Fu questo l’inizio del declino del declino del Nazismo e della supremazia tedesca.
La guerra però non era finita e continuò una con la feroce controffensiva russa e nella cosiddetta “battaglia dei carri armati” a Kursk che dette inizio alla definitiva ritirata tedesca che si concluse a Berlino dove i Russi arrivarono prima degli Americani e dei loro alleati.

1.13      La fine del regime sovietico.

La fine del regime sovietico e della dittatura comunista, durate poco più di settanta anni, sono ben conosciute da tutti, senza bisogno di essere raccontate.
In conclusione: la Russia è una nazione sconfinata ed è abbastanza difficile attualmente prevedere se e come si modificherà o si trasformerà nel prossimo futuro.


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