OBLIVION è una parola inglese che ci suscita ricordi letterari greco
antichi e significa dimenticanza, ma questo spettacolo che gli Oblivion mettono
in scena è la storia del mondo scritta nel libro dei libri stampato all’inizio
dell’Era moderna, ma rivisto con occhi e mente attuali.
Siamo in Germania nell’anno 1495 e Gutemberg ha appena
inventato un rivoluzionario metodo di stampa. Per dare lustro a questa
invenzione cosa c’è di meglio che stampare la Bibbia come propone Dio stesso?
Ma la Bibbia, come rileva l’Editore Gutemberg, ha linguaggio e architettura
narrativa antica e deve essere rivista in ottica più moderna e creativa.
Purtroppo il denaro ha sempre avuto importanza rilevante in ogni umana impresa
e il finanziatore vuole imporre le sue decisioni. I tre punti di vista -
Autore, Editore e Finanziatore – sono la base per la revisione della Bibbia per
renderla appetibile al Lettore talvolta anche interessato ai risvolti piccanti
delle vicende narrate.
In questa lotta per la supremazia intellettuale nella vera
interpretazione della Bibbia la vera vincitrice sarà la Segretaria di edizione,
forse interprete della Sapienza Popolare, che, quando sembra che la
pubblicazione sia resa impossibile dalle varie diatribe, riporta tutta la rappresentazione
biblica nel suo antico, moderno ed attuale racconto della nostra Umanità.
Su questa traccia scorre una rappresentazione molto
divertente e dissacratoria portata avanti con spirito goliardico da cinque
attori che riescono a raccontare con spirito moderno ventisette personaggi in
un arco di qualche millennio.
Lo spettacolo è un musical nel quale si alternano parola e
cantato senza soluzione di continuità azioni sceniche singole e corali.
La scena è una disadorna stamperia dove qualche vecchio
tavolo è utile per supportare i momenti di ballo e qualche quadro che, come si
addice ad un racconto biblico, scende dall’alto.
Davide Calabrese, Lorenzo
Scuda e Fabio Vagnarelli sono gli autori del testo.
Fabio Vagnarelli è Dio,
Giovanni Battista aka J. B., Babbo Natale e Figlio di Noè.
Davide Calabrese è Johannes
Gutenberg, Noè, Mosè e Ponzio Pilato.
Lorenzo Scuda è Gesù
aka J.C., Abramo, Abele, Sansone, Telecronista, popolano, Scimmia e Figlio di
Noè.
Graziana Borciani è Frau
Schöffer ,Figlio di Noè e Locandiera a Betlemme.
Francesca Folloni è Frau
Fust, Moglie di Noè, Strega, Maddalena, Caino, Sole, Il Popolo che parla a Mosè
e una Popolana.
Le musiche sono di Lorenzo
Scuda, le scene e costumi di Guido Fiorato, le luci di Aldo Mantovani e le coreografie
di Francesca Folloni.
La regia è di GIORGIO
GALLIONE.
Uno spettacolo
divertente e coinvolgente sottolineato da tanti applausi a scena aperta e
commentato alla fine da un lunghissimo applauso e tante chiamate.
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