di
Attilio A. Romita 15
dicembre 2018
La fine dell’anno è il momento in cui si ripensa a quello
che è successo, alle persone che si sono prepotentemente esposte sulla scena
pubblica, alle persone con la quale si sono scambiate opinioni anche “pesanti”
su i social.
Come nel titolo queste sono “riflessioni ignoranti” di un
tuttologo talebano molto pressapochista e poco incline ad accettare critiche e
condizionato da almeno 60 dei miei 80 anni pieni di errori …forse.
La prima riflessione, non ignorante, è che il campo visivo
di ciascuno di noi si è allargato enormemente: oggi tutti hanno la possibilità
di comunicare idee, fatti, informazioni e …certezze. Questo è un bene perché ognuno
di noi può essere valutato sulla base delle idee che espone “personalmente” e
non interpretato da un giornalista o da terze persone.
La seconda riflessione riguarda il valore delle notizie che può
essere difficilmente valutabile, infatti oggi ognuno di noi per validare le
proprie affermazioni ha a disposizione motori di ricerca e wiki-pedie che
permettono di trovare …esattamente quello che si vuole cercare: i più bravi
riescono a dimostrare che …la Terra è piatta. Questo insieme di tante notizie e
di disintermediazione della lettura e della ricerca sono spesso i generatori
delle false notizie, le fake news, e del loro contrario cioè le pseudo verità
validate da parziali interpretazioni della realtà. Esempio lampante di queste
interpretazioni sono i terrapiattisti che provano la loro idea con il fatto che
anche dallo spazio la Terra si vede come un cerchio e non come una sfera
dimenticando il banale particolare che una sfera non ha spigoli e quindi da
qualsiasi prospettiva è un cerchio.
La terza riflessione è su quello che definisco “la doppia
negazione” sulla base della quale si sono baste molte accuse e molte certezze:
quante volte, quasi con valore di prova regina, abbiamo sentito la frase “non
poteva non sapere”?
Da tutto cià sono indotto a pensare che sia necessario
cominciare a capire e qualificare, a partire di me, chi afferma di avere …la
verità in tasca.
Ho sulle spalle, o meglio nella testa, tanti anni di
progettazione e realizzazione di sistemi complessi e ho notato che per
qualsiasi settore dello scibile umano e delle attività pratiche esistono tre
tipologie di persone:
1.
Chi sa molto di poche cose: gli Specialisti;
2.
Chi sa poco di molte cose: gli Integratori
3.
Chi sa poco di tutto e parla: i
Googlericercatori.
Per ciascuna categoria esistono poi un sottoinsieme positivo
ed uno negativo ed è bene imparare a riconoscere per evitare confusioni e false
interpretazioni di problemi e soluzioni.
Per definizione uno Specialista sa tutto di un argomento
specifico, la differenza è come usa il suo sapere: il Cooperatore aiuta a
trovare una soluzione; il Talebano sceglie una soluzione, la spiega esclusivamente
con termini specialistici e non ha mai dubbi.
Per definizione l’Integratore deve conoscere il linguaggio
comune di chi chiede una soluzione e, allo stesso tempo, deve saper parlare con
lo Specialista. Caso negativo à il tuttologo talebano che non sa favorire la soluzione
e pretende di scegliere o scartare gli strumenti sulla base di quel poco che
sa.
I più pericolosi sono gli appartenenti alla terza categoria.
Sono quelli che avendo smontato un interruttore si sentono Ingegneri
elettrotecnici oppure esperti virologi novax perché il cugino della sorella da
piccolo ha avuto la rosolia. Anche per questa categoria esistono varie
sottoclassi tutte pericolose. Quelli che per la loro supposta capacità di
conoscenza, o meglio per la loro totale
ignoranza, si abbeverano alla rete e danno per scontato che qualsiasi cosa
leggano è verità rivelata. Diceva il Saggio: “So di non sapere”. Dice il
GoogleWhatsappista: “So perché su Google c’è scritto”, ma non sono capaci di
distinguere una battuta ironica da una falsità giustificata da un confuso
vociare.
Spero che siate arrivati in fondo a queste mie riflessioni e
non mi resta che augurarvi Buone Feste che, Credenti o no, dovrebbero essere un
breve periodo di quasi pace.
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