di Attilio
A. Romita 23
gennaio 2019
La storia
della comunicazione inizia quando i nostri antenati cominciarono a disegnare sulla
pareti delle caverne e, nello stesso momento, inizia la storia delle fake news,
infatti qualcuno di quei nostri progenitori, per farsi bello, ingrandì le dimensioni
delle sue prede.
Caratteristica
tipica della comunicazione dall’origine sino a circa 30 anni fa è che il messaggio
è sempre da uno a molti: l’informazione prodotta da un singolo è ricevuta da molti.
Nell’antichità le notizie viaggiavano
sulla voce di araldi banditori e simili o erano “stampate sul muro”. Su
wikipedia troviamo un esempio:
“Nell'antica Roma, gli Acta Diurna populi Romani (citati, in modo
succinto, come Acta Diurna) furono un resoconto autorizzato e ufficiale degli
eventi degni di nota accaduti a Roma. I suoi contenuti erano in parte ufficiali
(notizie giudiziarie, decreti imperiali, del Senato romano e dei magistrati) e
in parte privati (annunci di nascita, di matrimonio e di morte)”.
Altro tipo di giornale murale
è il Tatzebao che, mezzo secolo fa era ancora popolare in Cina:
“Tatzebao: Vocabolo
cinese il cui significato letterale è ‘manifesto a grandi caratteri’. La sua diffusione
nella terminologia pressoché universale è dovuta alla popolarità assunta da questo
particolare mezzo di comunicazione durante la ‘Grande rivoluzione culturale’ sviluppatasi
in Cina tra il 1966 e il 1968.” (dal Dizionario
Treccani della Lingua Italiana).
Nel 1439 Gutemberg inventò
uno strumento, i caratteri mobili, che dava la possibilità di stampare facilmente
più copie dello stesso originale, ma dobbiamo aspettare sino al 1600 per vedere
i primi giornali come noi li intendiamo (da Wikipedia – Origine del Giornale https://it.wikipedia.org/wiki/Giornale).
A scuola abbiamo imparato che
nel 1764 fu pubblicato il primo giornale italiano: “Il Caffè” di Pietro e Alessandro Verri. (daWikipedia) .
Non è qui la sede per percorrere
la storia del giornalismo moderno che ha visto nascere e svilupparsi con alterne
fortune forse migliaia di “testate” in tutto il modo.
Una importante caratteristica
della “carta stampata” moderna è che esistono ben individuate persone che
scrivono la notizia, i giornalisti, e molti lettori che la leggono.
Non tutti i giornalisti sono
ugualmente capaci e soprattutto ogni giornalista “filtra” in qualche modo la
notizia con il suo “modo di pensare”. Ovviamente questo nella maggior parte dei
casi non significa alterarla o falsificarla, ma semplicemente sottolineare più
o meno i particolari per adeguarli al suo pensiero. Dall’altra parte i lettori
imparano a conoscere i giornalisti e sono in grado di fare scelte che in
pratica si trasformano in acquisto del giornale e fortuna dell’editore. Ed è
proprio questo meccanismo premiante che quasi costringe il giornalista ad
essere sincero per non perdere …copie vendute.
Le condizioni che guidano il rapporto
scrittore-lettore sono completamente cambiate dall’inizio del secolo, più o
meno il famoso anno 2000, quando il WEB ha avvolto il Mondo. WEB come forse
sapete significa RAGNATELA.
Sul WEB la comunicazione
diventa da molti a molti: ogni notizia e informazione può essere scritta,
comunicata, contestata e smentita da chiunque. Ogni persona che accede al WEB
può facilmente e con la stessa rilevanza editoriale smentire un esperto e
lanciare la sua verità. In questo colloquio tra esperto e critico “ignorante”
spesso è il secondo che appare più credibile per la apparente semplicità delle
argomentazioni o, peggio ancora, perché l’esperto ha la vita difficile perché dovrebbe
ogni volta creare un corso universitario ad hoc per dare una risposta completa.
Ed è questo il terreno di
culture della notizie false che sembrano vere e per strani meccanismi di
comunicazione sono proprio le notizie false che viaggiano e si diffondono: è la
storia del “padrone che morde il cane” porta alle estreme conseguenze la
situazione di parità tra le persone che partecipano alla discussione.
In questa situazione di “caos
paritetico” creato proprio la rete che la rete stessa può fare giustizia in
quanto fornisce tutti gli strumenti di verifica: il fact cecking, cioè il confronto
tra varie fonti della stessa notizia che permette di arrivare ad una verità
quasi certa.
E’ un fatto che ci siano “falsari
accorti” che per i più vari motivi tentano di indurci a credere alle fake news,
ma è anche realtà che ci siano molti creduloni che comprano ottone lucido per
oro colato
Quale è il suggerimento
finale: come chiudiamo a doppia mandata la porta di casa per evitare furti così
apriamo la cerniera del nostro cervello prima di accettare per vera qualsiasi
notizia.
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