di Attilio A. Romita 6
febbraio 2019
La storia di Viktor Viktoria, ispirata al film di Reinhold
Schunzel, è stato riscritta da Giovanna Gra ed è diventata una simpatica commedia
musicale.
Veronica Pivetti è il vero asso nella manica di questa
riscrittura per il teatro.
La storia è ambientata nella Berlino che sta vivendo gli
ultimi attimi della Repubblica di Weimar ed i primi vagiti dell’incombente
nazismo.
La giovane ed affamata Marianne, attrice di provincia, arriva
a Berlino con la sua valigia piena di sogni ed, al limite della disperazione,
incontra Vito Esposito , attore italiano senza successo ed altrettanto
affamato. L’idea vincente per tornare in scena è di offrire al pubblico, mitteleuropeo e non
ancora plaudente al nazismo in arrivo, un personaggio affascinante forse uomo che
potrebbe anche non esserlo: nasce Viktor und Viktoria. La Baronessa Ellinor Von Punkertin,
abile impresaria, fiuta il successo ed il mondo è ai piedi del misterioso
attore forse attrice. Anche il barone Frederich Von Stein, fortemente attratto
dall’ambiguo personaggio, comincia a nutrire dubbi sulle proprie tendenze
sessuali. Quando il giovane neonazista Gerhardt, difensore della fede ariana,
decide di denunciare il barone per atteggiamenti contrari alla neomorale in
arrivo, Viktor und Viktoria decide di uscire dal personaggio e torna Marianne
innamorata felice del barone. In questo alternarsi di sessi alternativi ed
indefiniti si inserisce la storia “normale” di Vito innamorato scarsamente
corrisposto della bionda ballerina Lilli Schultz
….e così la storia si avvia verso il lieto fine.
Così raccontata la commedia sarebbe un banale romanzetto
rosa: la presenza come protagonista di Veronica Pivetti rende lo spettacolo
divertente dall’inizio alla fine. La Pivetti è, di volta in volta, attrice,
attore, cantante, ballerina e doppiatrice della sua voce. Si trasforma, con
continuità e bravura, da ragazza con la valigia a brillante giovane gaudente: Un
Fred Astaire in gonnella ed una Carmen Miranda in frac.
Insieme alla Pivetti, e perfettamente integrati nei
personaggi, Giorgio Borghetti è Frederich Von Stein, Yari Gugliucci è Vito
Esposito, Pia Engleberth è Ellinor Von Punkertin, Roberta Cartocci è Lilli
Schultz e Nicola Sorrenti è Gerhardt.
La scena, continuamente variata, è basata su alcune quinte
mobili che variamente posizionate creano l’illusione dei vari ambienti che mutano
con una continuità semplice da ottenere al cinema e non facile sul palcoscenico.
Le scene sono di Alessandro Chiti, i costumi di Valter
Azzini, le luci si Alessandro Verazzi e le musiche originali e arrangiamenti di
Maurizio Abeni. La regia è di Emanuele Gamba
Due ore di spettacolo divertente con tanti applausi a scena
aperta soprattutto a sottolineare le multiformi performance della protagonista.
e perfettamente integrati nei personaggi
RispondiEliminaE il più coraggioso di noi ha paura di noi stessi. (Oscar Wilde) e questo film https://eurostreaming.dog/ parla di questo e di molti film.
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