Il tavolo da gioco è il
palcoscenico perfetto per evidenziare il carattere delle persone ed il loro
modo di comportarsi in condizione di stress.
Quattro amici hanno avuto negli
anni passati un appuntamento fisso per una partita di poker nella notte di
Natale ed ora, dopo 10 anni, vorrebbero rinnovarloa per riconfermare la loro
amicizia e ricordare la loro gioventù.
Stefano è il proprietario di
una palestra che non naviga in buone acque. Lele è un vecchio critico letterario
disilluso per la sua carriera fallita e che si contenta di un continuo
argomentare senza fine, spesso a sproposito. Franco, il più ricco tra i quattro,
si sente tradito quando si accorge che è stato invitato Ugo, l’ex-amico che gli
ha rubato la giovane moglie, ma supera il suo odio quando sa che proprio Franco
porterà un amico, l’avv. Santelia, noto perdente seriale al tavolo verde.
La partita ha inizio con alti
e bassi per Lele, Stefano ed Ugo, mentre Franco continua a vincere e l’avv.
Santelia , che continua a perdere, è lo spettatore silenzioso dei continui
scambi di battute non sempre amichevoli tra gli altri quattro giocatori. Nella
fasi iniziali della partita Franco accumula vittorie e fiches e Santelia sembra
contento di perdere.
Improvvisamente il gioco si
fa pesante, le puntate crescono e sembra che la fortuna abbia radicalmente
cambiato direzione.
Si arriva così allo scontro
finale, Santelia fa una puntata altissima contro Franco ch dovrebbe giocarsi
tutte le sue proprietà per scoprire il bluff dell’avvocato e vincere o perdere
tutto.
L’avvocato allora fa una
proposta dirompente: rimettere a Franco tutti i debiti con il solo vincolo di
non verificare chi dei due ha le carte con il punto maggiore. La battaglia
diventa psicologica, Franco non accetta e perde tutto.
Siamo al finale che potrebbe
essere tragico, ma come accade nella vita reale, Ugo va via con l’avv. Santelia
e agli altri tre amici, i veri perdenti, non resta che consolarsi con la loro
amicizia.
Gigio Alberti è l’Avvocato Santelia, Gennaro Di Biase
è Stefano, Filippo Dini è Franco, Giovanni Esposito è Lele, Valerio Santoro è Ugo.
L’adattamento teatrale dell’opera cinematografica è di
Sergio Pierattini.
La scenografia è di Luigi Ferrigno, i costumi sono di Alessandro Lai e le luci di Pasquale
Mari.
Non è facile dire se è stata
rappresentata una commedia brillante o una tragedia annunciata. Sicuramente i
tanti applausi a scena aperta e le tante chiamate finali hanno sottolineato uno
spettacolo molto gradito al pubblico presente in sala e che in precedenza ha
premiato l’opera cinematografica con molti importanti premi.
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