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giovedì 9 maggio 2019

Al Teatro Quirino “REGALO DI NATALE" omaggio a PUPI AVATI.

di Attilio A. Romita                                                                       8 maggio 2019
 La stagione teatrale 2018-2019 del Teatro Quirino di Roma si chiude con “Regalo di Natale”, adattamento teatrale dell’opera cinematografica del regista Pupi Avati. Come per tanti film di questo autore, non è facile definire il “genere” dell’opera che inizia in modo brillante e volge man mano al tragico per arrivare ad un finale “umano con molti feriti e nessun morto”.
Il tavolo da gioco è il palcoscenico perfetto per evidenziare il carattere delle persone ed il loro modo di comportarsi in condizione di stress.

Quattro amici hanno avuto negli anni passati un appuntamento fisso per una partita di poker nella notte di Natale ed ora, dopo 10 anni, vorrebbero rinnovarloa per riconfermare la loro amicizia e ricordare la loro gioventù.
Stefano è il proprietario di una palestra che non naviga in buone acque. Lele è un vecchio critico letterario disilluso per la sua carriera fallita e che si contenta di un continuo argomentare senza fine, spesso a sproposito. Franco, il più ricco tra i quattro, si sente tradito quando si accorge che è stato invitato Ugo, l’ex-amico che gli ha rubato la giovane moglie, ma supera il suo odio quando sa che proprio Franco porterà un amico, l’avv. Santelia, noto perdente seriale al tavolo verde.
La partita ha inizio con alti e bassi per Lele, Stefano ed Ugo, mentre Franco continua a vincere e l’avv. Santelia , che continua a perdere, è lo spettatore silenzioso dei continui scambi di battute non sempre amichevoli tra gli altri quattro giocatori. Nella fasi iniziali della partita Franco accumula vittorie e fiches e Santelia sembra contento di perdere.
Improvvisamente il gioco si fa pesante, le puntate crescono e sembra che la fortuna abbia radicalmente cambiato direzione.
Si arriva così allo scontro finale, Santelia fa una puntata altissima contro Franco ch dovrebbe giocarsi tutte le sue proprietà per scoprire il bluff dell’avvocato e vincere o perdere tutto.
L’avvocato allora fa una proposta dirompente: rimettere a Franco tutti i debiti con il solo vincolo di non verificare chi dei due ha le carte con il punto maggiore. La battaglia diventa psicologica, Franco non accetta e perde tutto.
Siamo al finale che potrebbe essere tragico, ma come accade nella vita reale, Ugo va via con l’avv. Santelia e agli altri tre amici, i veri perdenti, non resta che consolarsi con la loro amicizia.
Gigio Alberti è l’Avvocato Santelia, Gennaro Di Biase è Stefano, Filippo Dini è Franco, Giovanni Esposito è Lele, Valerio Santoro è Ugo.
L’adattamento teatrale dell’opera cinematografica è di Sergio Pierattini.
La scenografia è di Luigi Ferrigno, i costumi sono di Alessandro Lai e le luci di Pasquale Mari.
Non è facile dire se è stata rappresentata una commedia brillante o una tragedia annunciata. Sicuramente i tanti applausi a scena aperta e le tante chiamate finali hanno sottolineato uno spettacolo molto gradito al pubblico presente in sala e che in precedenza ha premiato l’opera cinematografica con molti importanti premi.


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