Lucio Sepede 10 giugno 2021
Attilio.A.Romita (AAR): La
pandemia è stata quasi il colpo di grazia per la nostra economia che stava
passando un periodo di grande recessione. Occorre trovare qualcosa per
invertire questa tendenza negativa.
Lucio Sepede (LS): Il declino si può ancora evitare, tramutando l'equilibrio instabile in dinamismo. O lo facciamo adesso con il PNRR o mai più.
AAR: Possiamo pensare al PNRR come uno
strumento utile per superare l’attuale momento negativo. Forse dovremo iniziare
a definire quali sono gli aspetti più negativi che dovremmo affrontare?
LS: La società in cui viviamo,
frutto del periodo repubblicano, è piena di problemi di ogni tipo, aggravati
dalla pandemia, ma fondamentalmente resta (almeno per un po' di tempo) una
società opulenta con molto più benessere di qualche decennio fa. Almeno per il
70% della popolazione.
AAR: Raccontata così la situazione sembra
del tutto positiva.
LS: Non è proprio così. Molti,
soprattutto tra i giovani, non trovano lavoro o meglio non trovano quello che
cercano e nei posti in cui vivono. Ma è anche vero che tante persone possono
permettersi di vivere (bene) senza lavorare proprio grazie alla ricchezza
accumulata dai loro genitori. E poi c'è il reddito di cittadinanza che da una
parte dà una protezione sociale a chi ne ha veramente bisogno, e dall'altra è
una comoda integrazione per intaccare di meno i beni di famiglia.
AAR: Questa descrizione di una società
che “vive bene” perché può evolvere negativamente?
LS: Esiste una minoranza di
persone con standard di vita molto al di sotto della maggioranza, e tra essi
alcuni, soprattutto immigrati, in uno stato paraschiavistico. Il problema è che
se non facessimo nulla subito, il nostro stupefacente equilibrio (la società
italiana è statica da oltre 30 anni) sarebbe destinato a rompersi, anche per il
70% che sta bene, quando la stagnazione si trasformerebbe inevitabilmente in
declino.
AAR: Quali sono i principali
aspetti negativi che possono …rompere l’attuale equilibrio?
LS: I nostri servizi pubblici e
il nostro welfare sono di buon livello, ma da trent'anni vengono finanziati con
l'aumento del debito pubblico. In Italia lavora soltanto il 45% della
popolazione (contro il 60-70% dei paesi avanzati), l'evasione fiscale viene
stimata tra i 150 e i 200 miliardi all'anno, spendiamo nei giochi d'azzardo
legali 110 miliardi all'anno, quasi quanto per la sanità, e ormai spendiamo
oltre 100 miliardi di euro all'anno per le droghe illegali. Il livello medio
della scuola e dell'università è scaduto di molto rispetto a quello di 30-40
anni fa. Questa spirale negativa, che finora è stata poco percepita dalla
maggioranza della popolazione grazie alle disponibilità familiari accumulate e
al ricorso al debito pubblico, deve essere spezzata.
AAR: Quali potrebbero essere le azioni
utili per uscire da questa spirale?
LS: Potremo far partire lo
sviluppo con gli investimenti e con le riforme previste dal PNRR. Ma per poter
riformare la pubblica amministrazione, la giustizia, il fisco, la concorrenza
sono necessarie la lungimiranza del governo (che con Draghi c'è) e la
collaborazione attiva dei cittadini, cosa che mi auguro si manifesti.
Alla prossima.
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