Lucio Sepede 30 dicembre 2021
Il 2022 può essere per l'Italia l'anno della svolta: dipende soltanto da
noi, il nostro destino è completamente nelle nostre mani.
Nel 2021 - a dispetto della scarsa consapevolezza dei politici, dei giornalisti e della maggioranza dei suoi cittadini - in Italia ci sono state forti discontinuità rispetto al passato anche recente.
La straordinaria capacità di reazione alla pandemia, nonostante la piccola
minoranza molto rumorosa di no vax e no mask, ci ha fatto diventare un modello
anche per la Germania, come ha riconosciuto Angela Merkel nel suo discorso di
addio alla politica. Una formidabile e spettacolare ripresa economica in cui
eravamo i primi a non credere. Una credibilità internazionale dopo anni di
compatimento, di sopportazione, e perfino di malcelato compiacimento da parte
di paesi amici e competitori. Il premio Nobel per la fisica a Giorgio Parisi. I
successi nel campionato europeo di calcio e quelli alle Olimpiadi.
Ai quali in questo fine anno spettacolare si aggiungono due successi di
quotazione al Nasdaq di New York: Ermenegildo Zegna per la moda e Genenta
Science per le biotecnologie. Una start up italiana, nata da uno spin-off del
San Raffaele di Milano, che sta sperimentando lo sviluppo di una terapia
pionieristica per curare i tumori con le cellule staminali e il cui prodotto di
punta, ora in fase di sperimentazione clinica sui pazienti, è il Temferon. La
punta dell'iceberg di tanti altri successi sommersi che stentiamo a valorizzare
come per esempio quello dell’Istituto Italiano di Tecnologia che in questi
giorni ha strappato al Giappone il record per il più sottile transistor
indossabile al mondo.
Parafrasando il Nobel per l’economia Paul Anthony Samuelson, potremmo dire
che esistono due tipologie di nazioni: quelle innovative e quelle non
innovative. Con due eccezioni: paesi non naturalmente innovativi ma che lo sono
diventati (unico caso: Israele) e paesi da sempre naturalmente innovativi che
pur continuando a esserlo non ci credono fino in fondo (unico caso: l’Italia).
Samuelson sosteneva che esistono solo due tipologie di nazioni: quelle ricche e
quelle povere. Con due eccezioni: le economie naturalmente ricche che sono
povere (unico caso l’Argentina, ma oggi potremmo aggiungere il Venezuela) e
quelle che sono naturalmente povere ma che diventano ricche (unico caso il
Giappone).
Se noi ci crediamo, o se almeno la maggioranza ci crede, possiamo evitare
il triste destino dell'Argentina e rimanere, anche con l'intelligente utilizzo
dei fondi del Pnrr, un paese fortemente innovativo e prospero.
Speriamo che il 2022, dopo le illusioni e le delusioni populiste, possa
essere l'anno della svolta e della consapevolezza dell'opinione pubblica
italiana. E speriamo di partire con il piede giusto: l'elezione di Mario Draghi
alla presidenza della repubblica.
Buon 2022 a tutti.
Nessun commento:
Posta un commento