SALVE

SALVE e BENVENUTI!

"Una volta che avrete imparato a volare, camminerete sulla terra guardando il cielo, perchè è lì che vorrete tornare" Leonardo


Mandate una mail a attilio.romita@gmail.com se desiderate essere sempre aggiornati sulle novità! @AAROMITA


venerdì 3 dicembre 2021

AMARCORD - LA FORZA DELLA MEMORIA - LUGLIO DEL 2001: IL G.8 DI GENOVA

   Flavio Impelluso                                     1 DICEMBRE  2021

Care amiche, cari amici, mi è capitato sotto mano questo Amarcord, l’avevo buttato giù questa estate, l’ho riletto ed ho pensato “adesso o mai più”, passato l’anno sarebbe stato inutile rivangare certe memorie. E mi sono deciso ad inviarlo. Il fatto è che non ne posso più di una stampa che narra i fatti come gli pare, e così ho pensato di far sentire in tutta la sua forza il mio possente pigolìo di dissenso. Colgo l’occasione per inviare a tutti voi i miei migliori auguri per le prossime Festività ed in particolare per un sereno Natale.

-----------------

LUGLIO DEL 2001: IL G.8 DI GENOVA

Come tutti gli appassionati di storia, tendo a darle una importanza forse maggiore di quanto non ne abbia effettivamente: per esempio affidandole il compito di lux veritatis, come diceva Cicerone, ritenendo che un fatto assodato storicamente non possa essere stravolto e men che meno cancellato.

Invece… invece c’è il diritto alla interpretazione dei fatti, perbacco, in che diamine di democrazia viviamo se non possiamo interpretare (travisare?) i fatti come ci pare? Prendo spunto dalle recenti rievocazioni dei tragici “fatti di Genova”: era il 2001, giusto vent’anni fa, ed a Genova si teneva il G.8.

Ricorderete tutti quel periodo, alle riunioni dei “grandi” si contrapponevano forti movimenti anti-globalizzazione, e praticamente ogni incontro fu oggetto di pesanti contestazioni: città in stato di assedio, distruzioni, incendi e saccheggi, sembrava che una occulta organizzazione ne raffinasse di volta in volta la capacità eversiva.

Qui da noi, in Italia, le recenti rievocazioni giornalistiche del G.8 di Genova hanno descritto quelle giornate, con poche varianti, come una spontanea e vigorosa (ma sostanzialmente pacifica) manifestazione di popolo, purtroppo infiltrata da sparuti gruppetti dei soliti anarchici, provocatori di professione, e dagli altrettanto soliti Black Bloc, ai quali vanno attribuiti tutti i guai ed i danni provocati in quei giorni.

Al contempo la stampa nostrana è sembrata ritenere che l’avvenimento veramente rilevante di quelle giornate   fosse il comportamento violento delle forze dell’ordine, che avevano infierito con ferocia sui giovani dimostranti: ed è su questi episodi che si è focalizzato l’interesse prevalente della intera rievocazione.

Non so dove fossero al tempo dei fatti narrati i rappresentanti della stampa italiana, forse all’estero, a me questa rievocazione è parsa talmente parziale e fuorviante da suscitare un senso di vergogna. Per quanto ho potuto vedere gli avvenimenti non sono stati inquadrati storicamente, le prospettive falsate, i piani delle azioni alterati: un vero travisamento dei fatti, eppure la realtà era lì, ben evidente, bastava ripescare i telegiornali dell’epoca e dargli una scorsa…

Io non ero presente a Genova in quei giorni, ma quegli avvenimenti li ricordo molto bene, anche perché – come già accennato - la situazione era monitorata da decine di telegiornali ogni giorno. Ed io ricordo tutta un'altra storia.

Io ricordo una povera città per giorni in balìa di orde di rivoltosi    scatenati, che tutto distruggevano e davano alle fiamme, negozi e banche, palazzi, automobili e mezzi delle forze dell’ordine, mentre su queste ultime si abbattevano molotov, sassi e sprangate: uno scenario da guerra civile. Anonimi furgoncini, ripresi dalle telecamere, rifornivano con puntualità i così detti dimostranti di tali “munizioni”. Piazze con migliaia di persone, i cui movimenti erano così abilmente coordinati da rendere spesso vani i tentativi di contenimento delle forze dell’ordine, e strade colme di gente che le percorrevano come fiumi in piena tutto distruggendo al loro passaggio: questi erano i pacifici manifestanti nei ricordi della stampa?

Io ricordo che al termine di quel G. 8 le riprese televisive mostravano alcuni luoghi di Genova che sembravano Beiruth dopo la guerra civile del ‘58, palazzi anneriti dagli incendi, negozi sventrati, carcasse di auto dappertutto, milioni e milioni di danni.

Tutto dimenticato, o comunque sottaciuto. Certo, inopportuno riproporlo. E pensare che, visto l’accanimento distruttivo della folla, uno dei più violenti di quelle riunioni, si ipotizzava a mezza bocca che non si trattasse di semplici (si fa per dire) dimostrazioni, ma di un vero e proprio tentativo eversivo di assestare una spallata al governo in carica.

Io ricordo infine le amare impressioni che trassi (amare per me, uomo di legge) alla vista di quei “pacifici dimostranti” così ben organizzati, e per contro l’impressione che Polizia e Carabinieri fossero costantemente alla rincorsa delle mosse dei rivoltosi, come fossero sorpresi da quella feroce organizzazione che pur dovevano contrastare. Sempre pateticamente ma coraggiosamente pochi dinanzi a quelle masse impazzite.

Questo io ricordo.

Ma io ricordo anche, ed io non fingo di dimenticare, che a margine di quelle tragiche giornate alcuni membri delle forze dell’ordine fecero cose indegne della divisa che indossavano. Orribile, esecrabile comportamento, e giustamente ne hanno risposto in tutte le sedi. Per quegli atti non c’è alcuna giustificazione.

Ma tramandare le azioni di questi pochi come praticamente le più rilevanti di quei momenti terribili, falsando l’intero contesto di quei giorni con queste rievocazioni, è a sua volta orribile. La cosa ancora più brutta è che questa rievocazione passerà dai giornali ai libri di storia e verrà letta nelle scuole, e questi saranno i ricordi che avranno i nostri nipoti.

Una versione dei fatti distorta, un ennesimo stupro della verità. E della storia stessa.

Una ultima considerazione: a chi giova concentrare i ricordi della pubblica opinione su alcuni specifici fatti (invero scellerati) ed al contempo ridurre una rivolta ben organizzata ad una specie di scampagnata di popolo?

  Flavio Impelluso – Estate 2021

Nessun commento:

Posta un commento