di Attilio A. Romita 3
aprile 2018
In questi ultimi giorni giornali, TV e radio sono stati pieni di
notizie ed interviste illustri relative alla caduta, o meglio al rientro, sulla
terra della stazione spaziale cinese TIANGONG1. Il tono ed i contenuti di
questa notizia mi hanno ricordato una nota che ho scritto sei anni fa sulla
“Comunicazione di testa e di pancia” , cioè su come è possibile “manipolare” l’opinione delle persone raccontando
un fatto vero con informazioni vere.
Provo a spiegarmi meglio.
Tiangong1 era una stazione spaziale sperimentale messa in orbita nel 2011 che ha
funzionato regolarmente sino a circa 2 anni fa e che da quel momento ha cominciato
la sua discesa verso la Terra o meglio la forza di attrazione della Terra ha
avuto il sopravvento su l’attrazione che tutti gli oggetti celesti esercitano
tra di loro e sulla forza che la velocità della stazione speciale che manteneva
in equilibrio la sua traiettoria intorno alla Terra.
Tutti gli oggetti artificiali che ruotano intorno alla Terra
viaggiano in un’aria molto rarefatta che agisce come freno, seppur
leggerissimo, che tende a rallentarli e a farli cadere. Per evitare la caduta
molti di questi oggetti sono dotati di motori che intervengono automaticamente
o comandati dalla terra per ristabilire l’equilibrio.
Tutte le regole, ben note alla scienza, che comandano l’equilibrio
dei corpi nello spazio furono scoperte da Isaac Newton nel diciottesimo secolo e valgono ancora oggi per tutti i corpi che viaggiano
nel cielo.
Ma torniamo al nostro Tianging1. La stazione spaziale ha
iniziato la sua caduta “attratto” dal corpo celeste che era più vicino, la Terra,
nel momento che i sistemi di correzione della sua rotta hanno cessato di
funzionare, l
In condizioni ideali sarebbe stato possibile calcolare
esattamente la traiettoria di caduta di Tianging1, ma la presenza nello spazio
vicino alla Terra della cosiddetta “spazzatura spaziale”, cioè di resti di
oggetti messi in orbita e di micrometeoriti, hanno inciso in modo non
facilmente calcolabile sulla traiettoria di caduta. Unica cosa certa è che,
arrivata agli strati bassi dell’atmosfera, l’attrito con l’aria avrebbe agito
come la carta vetrata sulla quale si strofina uno zolfanello e Tianging1
sarebbe esplosa ed i suoi detriti si sarebbero sparsi su una larga area.
A questo punto sono partite informazioni che sarebbero anche
potute definirsi come “procurato allarme” (art.658 Codice Penale), infatti si è
scatenata la comunicazione di pancia e l’attività di “pararsi le spalle da
parte di nostre illustri autorità tecnico scientifiche che non hanno dichiarato
il falso, ma hanno fornito una lettura dei numeri destinata a creare panico tra
gli ascoltatori meno attenti: il rischio di danni in Italia era dello 0,01%.
Questa percentuale vuol dire che c’era una sicurezza al 99,99% che in Italia
non sarebbe successo niente.
Ma perché “le autorità scientifiche hanno voluto esagerare il rischi”
invece di comunicare informazioni giustamente interpretabili anche dai meno
attenti?
Personalmente vedo due spiegazioni o, forse, due facce della
stessa spiegazione:
Una comunicazione di pericolo imminente rende più importante
ed interessante chi la racconta.
Una informazione “un po esagerata” garantisce da accuse legali che hanno
fatto erogare una condanna penale dal parte del Tribunale dell’Aquila nel 2012 per
le autorità che non avevano previsto il terremoto,
Non c’è una conclusione a questa riflessione, solo un
commento: la disinformazione è una tecnica ben nota ai regimi dittatoriali, la
comunicazione di pancia è una tecnica dalla quale dobbiamo sempre difenderci e ci
difende solo la capacità di leggere bene le notizie.
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