All’inizio dello scorso anno, per mille motivi pratici che
venivano da molto lontano, l’Italia esigeva una cura d’urto, come si dice in
medicina quando occorre aggredire un male pericoloso con una breve cura che può
avere anche effetti collaterali negativi.
I politici fecero finta di mettersi da parte e fu varato il
famoso “Governo Tecnico” che con alcuni poco gradevoli provvedimenti turò le
falle economiche più pesanti. I politici furono contenti perché non erano stati
costretti a “perdere la faccia”, i cittadini un po meno perché si accorsero che
una brutta china era molto vicina.
Fatte le prime cure di pronto soccorso in rianimazione, il
malato –l’Italia- doveva essere trasferita prima i corsia per completare le
cure e poi nel reparto rieducazione.
Fuor di metafora i Tecnici dovevano cominciare a pensare ai
provvedimenti più importanti e, soprattutto, i cui effetti durassero al lungo.
In calendario c’erano un paio di argomenti importanti come
una nuova legge elettorale e alcune riforme costituzionali come il numero di
politici forse eccessivi. I tecnici tentarono di proporli, ma i politici che
avrebbero dovuto approvarli fecero di tutto per “migliorarli” con mille
aggiunte, cautele e ottimizzazioni.
La corda troppo tirata si ruppe su un argomento sentito dai
cittadini di tutte le convinzioni politiche e bandiera di una parte: IMU.
Si fanno nuove elezioni con la vecchia legge e tutti
perdono, anzi vincono solo quelli che avevano alzato la voce urlando proposte irreali
ed irrealizzabili e gli “astenuti” pavidi e nascosti nella vana speranza di
tempi migliori.
Ricomincia la ridda di ipotesi, nomi, ricette politiche,
governi di scopo, governi a tempo e mille altre.
Si convince il Presidente della Repubblica felicemente uscente,
a risedersi sul suo illustre seggio e, ad imitazione dei nostri vicini
germanici, si vara la “Grosse coalitionen” con Letta Primo Ministro.
Letta si presenta, e tutti ci credono, come un fattivo e
realista uomo di Stato, presenta un bel programma operativo che include
ovviamente Legge Elettorale e revisione di alcune regole operative
costituzionali.
Letta ci prova sinceramente, il suo Governo propone ed il
Parlamento accetta alcuni provvedimenti di contorno, ma ogni volta che si cerca
di andare al cuore dei problemi e di affrontare legge elettorale e riforme
costituzionali, la melina politica ricomincia perché molti peones dei partiti
vedono a rischio la propria poltrona se i parlamentari calano del 50%.
Siamo tornati esattamente ad un anno fa: la “grosse coalitionen”
si sfalda e, gli stessi e per gli stessi motivi, “staccano la spina”.
Partono accuse di una parte di aver voluto buttare tutto all’aria
per una difesa, abbastanza inutile, del proprio capo, ed accuse dall’altra di
incapacità di visioni realistiche e sudditanza a vecchie tradizioni mai spente
e che la storia ha cancellato.
A questo punto che succede?
Io spero che i miei concittadini comincino a pensare
attivamente e non, come sento da molte parti, a rinunciare alla politica. Il
segnale dell’astensione alle ultime elezioni tutti lo considerano negativo, ma
poi nessuno opera per ridurlo.
Il pericolo è che una fazione di protesta sia la maggioranza,
perché pochi hanno voluto partecipare e votare.
Chi si astiene, o si nasconde in attesa degli eventi, ha
sempre torto e dopo è inutile piangere sul latte versato.
Quale che sia la legge elettorale, porcellum o mattarellum o
sporcherellum, facciamo in modo che non vinca la protesta urlata o qualche
estremismo inutile. La Storia ci ha insegnato che è successo e potrebbe
riaccadere. Ricordiamoci che la più sporca ed inutile democrazia è meglio di
qualsiasi “Alba dorata” o “Sole dell’Avvenire” a senso unico.
E che lo Stellone ci protegga…..
NOTA: Chi volesse rileggere le puntate precedenti su i
Governi Utopici le può trovare in:
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